Taormina. “Con il supporto dei colleghi Fabio D’Allura e Giuseppa Raneri, ho presentato una mozione all’Unione dei Comuni Naxos Taormina per analizzare e dibattere sulle necessità dell’ospedale S. Vincenzo”: sono le parole di Massimiliano Pizzolo, consigliere comunale a Castelmola e della stessa Unione dei Comuni.
“Ritengo un dovere e un diritto dell’Ente locale e delle istituzioni che ne fanno parte o che compongono organismi rappresentativi, in quanto portatori di interessi istituzionali – spiega Pizzolo – partecipare al processo di programmazione sanitaria regionale. Pertanto, nella legittima azione, è necessario agire nei confronti di atti regionali che incidano direttamente sull’interesse delle comunità che rappresentiamo, a tutela del diritto alla salute. I pazienti devono essere curati in condizioni dignitose e ottimali. Gli operatori della struttura, invece, devono lavorare nella massima serenità. Bisogna intervenire sulla programmazione sanitaria con scrupolo e coscienza nel rispetto delle prerogative assunte all’atto del giuramento di insediamento. Il mio intento è quello di recuperare le notizie utili sulle necessità per il potenziamento dell’ospedale per tramutarle in istanze da consegnare ai primi cittadini del comprensorio che, attraverso la conferenza dei sindaci preposta, ne chiedano l’inserimento nella programmazione regionale e in qualsiasi altra occasione di risposta che può essere utile a risolvere le sofferenze vissute dalla struttura di contrada Sirina. In tal senso, ho avuto rassicurazioni dal presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni che ringrazio perché la mozione verrà discussa a breve”.
“Con questa mozione – prosegue Pizzolo – voglio semplicemente accendere i riflettori sull’ospedale di Taormina. Gli operatori sanitari, da quel che mi risulta, lavorano in condizioni precarie e di grande sofferenza dovuta alla carenza di organico e al numero limitato di presidi ospedalieri in zona. Da alcune fonti attendibili, tra l’altro, ho appreso che in alcuni reparti manca diverso materiale sanitario, come ad esempio siringhe. L’ospedale S. Vincenzo, come tutti sappiamo, si fa carico di un’utenza proveniente anche da Giarre, da S. Teresa e da tutta la Valle dell’Alcantara. La struttura, sotto questo punto di vista, è al collasso. Medici e infermieri sono costretti a fare i salti mortali per rispondere in maniera dignitosa alle tante richieste di intervento”.