Pippo Baudo, considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana, ha voluto dire la sua sul derby Catania-Palermo. Il presentatore è nato a Militello Val di Catania ed è un tifoso rossazzurro da sempre. Ecco dunque un suo pensiero riguardante il derby di Sicilia che porrà di fronte i rossazzurri ai cugini rosanero.
Come giudica finora il cammino del Catania in questa stagione di serie A?
“Credo che la società e gli uomini di mister Maran abbiano fatto un cammino eccellente e degno di lode, nessuno credeva che si potesse arrivare in questa posizione in classifica alle porte dell’Europa a poche giornate dalla fine, la squadra ha dimostrato grande carattere e di essere viva e forte”.
Crede dunque che il sogno europeo sia ancora realizzabile?
“Sinceramente credo di no, poichè il Catania sembra aver gettato al vento troppe occasioni nelle ultime gare e credo che bisogna migliorarsi anno dopo anno e dunque penso che l’Europa, almeno per questa stagione, non rientri affatto nei desideri della squadra”.
Il Palermo rischia di retrocedere in serie B e non vincendo a Catania avrebbe poche speranze di salvezza…
“Mi dispiace per il Palermo, ma credo che non ci sia più niente da fare, il presidente Zamparini ha sbagliato e ha fatto molte pazzie cambiando continuamente la direzione tecnica e sa come si dice, chi è causa del suo mal, pianga se stesso”.
Quindi le dispiacerebbe assistere l’anno prossimo ad un campionato di serie A senza il Palermo…
“Si, perchè è sempre bello vedere due squadre siciliane competere nel massimo campionato di calcio”.
Un pronostico per questo derby?
“Sinceramente spero in un pareggio anche se non servirebbe granchè ai rosanero e sarà un’impresa espugnare Catania che gode di una tifoseria vulcanica, credo in un 1-1 sperando che tra parenti ogni tanto ci si dia una mano”.
Un saluto ai lettori di Vai Taormina?
“Saluto tutti i lettori di Vai Taormina e ricordo ancora oggi quando nel 1994 presentai Sotto il cielo di Taormina nello splendido scenario del Teatro Antico, dove spero di tornare al più presto”.
Achille Teghini