Taormina. “Gli ospedali siciliani fanno miracoli. Altro che malasanità. Nel referto rilasciato dall’ospedale di Taormina a un turista di Roma, che era stato investito da un’auto, risulta che il paziente è giunto cadavere, per poi essere dimesso con un semplice trauma distorsivo al ginocchio”: lo scrive il Corriere della Sera. “Protagonista di questa singolare avventura – continua il quotidiano – un 50enne, G. T., che si trovava in vacanza a fine luglio in Sicilia con la propria famiglia. Mentre passeggiava per le stradine di Taormina, l’uomo è stato travolto da un’auto e ricoverato nell’ospedale taorminese. Dopo quattro ore d’attesa, l’uomo, che è dipendente del ministero della Giustizia, è stato sottoposto a una radiografia, quindi è uscito dal nosocomio con una prognosi di 10 giorni. Quando è tornato in albergo ha letto la cartella clinica e ha trovato la sorpresa”. “Ho scoperto di essere stato miracolato – ha detto l’uomo al quotidiano – infatti, dal referto, ho appreso di essere giunto cadavere e di avere acquisito il dono della resurrezione, per essere riammesso tra i comuni mortali, con la prognosi predetta. Chi l’ha detto, dunque, che in Sicilia governa la malasanità? Negli ospedali resuscitano pure i morti”. “Se la prende a ridere, il 50enne – conclude il Corriere – che ha però subito davvero le conseguenze della disattenzione dei medici siciliani. Non si trattava infatti di una semplice distorsione”. “Quando sono tornato a Roma – ha detto infine l’uomo – ho scoperto che la rotula si era frantumata bloccandomi l’articolazione. Alla fine sono stato costretto a farmi operare”.
Credo che quando si prendano posizioni così polemiche su argomenti così scottanti si abbia almeno il buon gusto di firmarsi e sostenere le propie tesi con prove documentate. Per quanto mi riguarda al Pronto Soccorso dell’ospedale Sirina ho trovato sempre grande professionalità ed umanità. Un pronto soccorso che spesso sembra Fort Apache assediato da pazienti parenti e questuanti , senza posto di Polizia , con il personale che non è sufficiete per un area turistico metropolitana estesa quasi quanto Los Angeles, ma ch nonostante tutto riesce il più delle volte a salvare vite umane ed assistere una moltitudine di pazienti. Tanto dovevo a chi ogni giorno cerca di fare qualcosa per gli altri al contrario di molti che sanno solo criticare. Antonio Lo Turco
Sarò controcorrente ma all’ospedale di Taormina ho trovato molta disponibilità e competenza. Al reparto di chirurgia generale abbiamo trovato medici e paramedici molto gentili e professionali. In una seconda occasione al P.S. ho avuto le stesse impressioni. Sarò fortunato io?
Solitamente sono il primo a dire che in Italia le cose non funzionano, ma fare di tutta l’erba un fascio lo trovo sbagliato.
Quando qualcosa non funziona le critiche bisogna metterle per iscritto ai dirigenti, a prescindere che si tratti di sanità, di pubblica amministrazione, di istruzione o di aziende private. Bisogna distinguere chi lavora da chi fa il parassita.
Ho avuto la sfortuna di imbattermi per due volte all’ospedale di Taormina…ebbene la prima volta ho dovuto attendere 6 ore (sei) in sala d’attesa per una radiografia ad un piede…la seconda sono arrivato con una ferita alla testa ed un trauma cranico…per poi essere dimesso senza nemmeno una Tac…
La professionalità manca e come! com’è anche vero che manca a monte la giusta organizzazione… E non è certamente “apparente!” io credo che ognuno di noi…chiunque abbia letto questo articolo ed anche solo una volta in vita sua ha avuto la disgrazia di doversi recare all’ospedale taorminese possa, aimè…raccontare la sua disavventura…che va dalla più banale (si fa per dire) scortesia e “malavolontà” (lasciatemi passare il termine) di qualche infermiere ad episodi più gravi come quello che Luca racconta nel suo commento…Radiografie perse…diagnosi sbagliate…ore d’attesa per scoprire di non essere neanche stati registrati o registrati erroneamente…medicazioni che neanche un bambino farebbe…
Ricordo qualche anno fa a mio padre, che oggi purtroppo non c’è più, bloccato a letto da una settimana per ernia al disco e portato all’ospedale per i forti dolori, venne detto di “non fare spettacolo…” e venne negata la barella perchè “qualcuno poteva averne bisogno…” (tanto per la cronaca all’infermiere venne poi mostrata l’ernia estratta dopo quattro ore e mezzo d’intervento…ed egli non fu neanche capace di dire “mi scusi”) ma si potrebbe scrivere un’intera antologia di storie come questa…e non si tratta solo di organizzazione, posso certamente immaginare gli orari stressanti..la mancanza talvolta dello stretto necessario per lavorare..ma non ammetto umanamente il comportamento maleducato..presuntuoso..quasi a dover scontare sui pazienti lo stress lavorativo…ci sono mille professioni al mondo…nessuno ci obbliga a stare dove siamo..e la mancanza di sensibilità davanti al dolore fisico e non solo non può essere la normalità e non è ammissibile la superficialità davanti alla vita umana…che essa sia in pericolo o no!
Luca, ma una bella causa?
anche al comune adottano le delibere quando i termini sono decorsi…
.Non credo che la colpa dell’ apparente disorganizzazione sia da addebitare agli infermieri o ai medici che insieme suppongo non manchino di professionalità,bensì essa è da ricercare a monte,su chi ne ha diretta responsabilità. Basterebbe vedere il tipo di organizzazione presente in tanti altri nosocomi in cui funziona questo reparto per trovare la soluzione e poi applicarla in quello di Taormina.
Abbiamo portato di urgenza mia nonna, tempo tempo fà, causa grave ischemia celebrale, all’ospedale di Taormina, una disavventura!!
In attesa sulla barella circa 30 minuti, poi la scendono per la tac, gli infermieri l’hanno sollevata dalla pelle per sistemarla nell’ambulatorio, infatti l’abbiamo ritrovata con tutte la braccia nere di lividi, e lei che sussurrava “infermieri disonesti”, dopodichè salita dalla tac, gli infermieri non ci hanno saputo dire dove fosse e dopo 20 minuti di ricerca, l’abbiamo ritrovata nei piani bassi dell’ospedale, abbandonata a se stessa.
3 ore dopo nessuna cura fatta, solo 1 flebo fisiologica, un infermiere dimentica la sponda destra della barella abbassata, e mia nonna nel girarsi fà un volo di 1 metro e arriva a terra!!
La portano in radiologia per controllo, dopo la caduta, e oltre l’eschimia in corso, anche una costola lesionata!!
passate 6 ore ci dicono che non è compito loro e quindi di provvedere noi a portala in un centro che abbia un reparto di neurologia!!Non lo potevano dire prima!!!
Abbiamo dovuto chiamare noi un’ambulanza privata e portarla in un ospedale messinese, nel quale gli hanno in pochi minuti fatto una diagnosi e iniziato le cure.
Ma se fossimo arrivati molto prima, i danni causati dall’ischemia, sarebbero stati minori, a detta dei medici del papardo, purtroppo le 6 ore perse all’ospedale di taormina, senza nessun esito positivo, ma anzi con aggravamento della situazione, hanno portato mia nonna a non vedere e ne camminare!!
Non auguro nemmeno al mio peggior nemico di imbattersi al’ospedale di taormina!!
Ahahahaah !!! L’ospedale di Taormina 😀 Una barzelletta. Per dirvene una “comica”, prima che mio padre morisse, diverso tempo fa, abbiamo dovuto per necessità portarlo diverse volte all’ospedale di Taormina. Vabbé, a parte le idiozie standard tipo stai morendo e ti fanno aspettare fuori, poi riesci ad entrare ti prende questa infermiera con una voglia di lavorare pari a -1000 e con la gentilezza di una fresatrice, che quando le dici “la prego di prestare attenzione ai farmaci che gli somministrate, mio padre è gravemente diabetico” ti risponde con cattiveria “SISI, HO CAPITO ! LE SEMBRA CHE SONO SCEMA ? ASPETTI LI'” e dopo 5 minuti corre fuori impanicata chiedendomi “MA SUO PADRE E’ DIABETICO ??????” perché stava morendo prima del tempo perché quella rimbambita non ha avuto la giusta attenzione e gli hanno somministrato farmaci sbagliati… sinceramente ? il giorno che dovrò morire, spero sia rapido e privo di sofferenze ospedaliere.