Taormina. Scongiurato il rischio di licenziamenti al personale della società che gestisce i servizi aggiuntivi al Parco Archeologico Naxos Taormina. Sarà un Natale più tranquillo, quindi, per i circa 30 dipendenti della società Aditus in forza all’Isolabella e al Teatro Antico di Taormina e al Museo di Naxos. I circa 5 mesi di chiusura forzata dei siti durante l’emergenza sanitaria di quest’anno, a seguito delle restrizioni imposte dal Governo, hanno messo duramente alla prova molte realtà.
“La circolare promossa dall’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, che vede riconosciuta la legittimazione delle società concessionarie ad accedere alla quota parte del Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali destinato al sostegno dei musei e dei luoghi della cultura non statali – afferma Andrea Benedino, amministratore delegato di Aditus – va finalmente incontro alle esigenze delle società concessionarie, messe in grande difficoltà dopo i mesi di chiusura legata alla pandemia in corso, e vede salvaguardati i posti di lavoro di quasi 100 lavoratori, di cui circa 30 al Parco Archeologico Naxos Taormina, restituendo loro e alle loro famiglie un po’ di serenità alla vigilia delle festività natalizie. Si tratta di un primo passo molto importante, che certo non risolve tutti i problemi, ma che apre finalmente una prospettiva nuova per superare la crisi di questo settore, duramente provato da questi mesi di inattività”.
“I concessionari dei servizi aggiuntivi di Parchi Archeologici e Musei – ha sottolineato l’assessore regionale Alberto Samonà – avranno diritto ad accedere al ristoro riconosciuto ai luoghi della cultura non statali per i minori introiti derivanti dalla vendita di biglietti, registrata nel periodo dall’1 marzo al 31 maggio 2020. Ho dato precise disposizioni affinché i gestori dei servizi aggiuntivi dei luoghi della cultura possano avere accesso al ristoro per i mancati introiti determinati dalla chiusura dei musei durante il periodo del lockdown. Ho ritenuto legittima, confortato peraltro da un parere richiesto al Mibact che non ha escluso questa possibilità, la richiesta delle imprese di gestione dei servizi museali, di ricevere un sostegno economico per il mancato introito determinato dalla contrazione degli accessi ai musei durante la chiusura della scorsa primavera. Se avessimo escluso dai benefici i concessionari dei servizi aggiuntivi, come Governo regionale avremmo determinato un grave e inaccettabile pregiudizio verso una categoria di operatori che è essenziale alla buona gestione dei beni culturali della Sicilia. La circolare dei Beni culturali prevede per i gestori dei servizi aggiuntivi la possibilità di richiedere il risarcimento per mancati incassi nella misura corrispondente all’identico periodo del 2019, limitatamente alla quota contrattuale, ovvero all’aggio, in relazione all’emissione dei biglietti”.