Taormina. Assemblea sindacale dei lavoratori dell’ospedale “S. Vincenzo” di Taormina alla quale hanno partecipato gli RSU: Giovanni Caminiti (UIL FPL ), Tindaro Savoca (CGIL FP), Pasqualino Giusto (CGIL FP), Salvatore Di Benedetto (CGIL FP), Vincenzo Crimì (NURSIND), alla presenza delle rispettive Segreterie provinciali di Messina, rappresentati da Livio Andronico, segretario generale, da Corrado La Manna – Area Dirigenza Medica per la UIL FPL Messina, da Guglielmo Catalioto – Area della Dirigenza Medica CGIL FP Messina. Erano presenti circa 40 dipendenti a vario titolo.
“L’assemblea – si legge in una nota – è stata richiesta dai componenti RSU del Presidio Ospedaliero San Vincenzo Taormina. Il segretario aziendale UIL FPL di Taormina è stato nominato moderatore del dibattito. Lo stesso ha aperto l’assemblea , affermando che il presidio di Taormina negli ultimi anni ha avuto una de-escalation dei processi organizzatori che stanno determinano, preoccupazione nel personale sanitario. Per tali motivi è arrivato il momento di intraprendere, tutti insieme, una strategia al fine, non solo di sensibilizzare la dirigenza amministrativa e politica ma soprattutto per far invertire la curva di decadimento – depotenziamento del nosocomio definito da molti l’eccellenza sanitaria messinese e non solo. Tutto ciò a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici ma soprattutto degli utenti. Durante l’assemblea si sono succeduti numerosi interventi e sono emerse le seguenti criticità riguardanti molteplici reparti come: Radiodiagnostica, Medicina Trasfusionale, MCAU, Complesso operatorio, Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo, Urologia, Terapia Sub Intensiva, Nefrologia e Dalisi, Cardiologia con UTIC, Chirurgia Generale, Ginecologia e Ostetrici, Otorinolaringoiatria, Ematologia, Plesso Autonomo Radioterapia. Problemi anche per il parcheggio e il deterioramento del prospetto esterno”.
Il segretario provinciale UIL FPL Livio Andronico, viste le gravi problematiche persistenti, e viste anche le reiterate note spedite dalle segreterie sindacali presenti, ha affermato: “L’unica strategia plausibile potrebbe essere la proclamazione dello stato di agitazione e il tentativo di conciliazione ai sensi dell’art 5 dell’accordo del 20 settembre 2001 in attuazione della legge 146/90. Cosi Anche Catalioto (Cgil), il quale ha detto che in considerazione delle criticità riscontrate, l’unica strada da percorrere, è quella di scegliere un azione forte e decisiva, quale quella della proclamazione dello stato di agitazione del personale”.