Taormina. Un’apertura di tutto rispetto delle manifestazioni previste per il mese di novembre da “Omaggio a Taormina”. Dal 1° al 27 novembre, ospiti del Palazzo Duchi di S. Stefano, sede della “Fondazione Mazzullo”, oltre una trentina di foto, accomunate dal titolo “Verso Nord”, racconteranno le impressioni di un viaggio in camper sino a Capo Nord di Giuseppe Ragonese, avvocato affascinato dalla fotografia “analogica” ed insensibile a “sostituzioni” digitalizzate. Una fascinazione che, nella visione della fotografia come “caccia” di istanti irripetibili e nello “scatto” come gesto non correggibile, lo porta a racchiudere in una serie di “frames” atmosfere rarefatte di luoghi e paesaggi del Nord Europa e della luce “fredda” che lo pervade: spesso, testimonianze, tra il meravigliato ed il coinvolto, di notti illuminate da un “sole di mezzanotte” estraneo e straniante per chi arriva dalla assolata Sicilia. “Scarti di maree” – “Frasciameddi” è il doppio titolo, italo-siciliano, della mostra fotografica che si inaugura giovedì 3 novembre, alle ore 18, nella location seicentesca dell’ex Chiesa del Carmine. Firmata da Carmine Elisa Moschella, poliedrica artista con all’attivo premiate poesie dialettali ed applaudite esibizioni sia musicali – “jazz vocalist” del “Taormina Ensemble” – sia come performer – in “Mimica e Mimetica” in coppia con Eva Berndt – la mostra si incentra su ciò che, portato inizialmente da fiumi e torrenti nel mare, da esso viene in parte restituito nel corso delle mareggiate invernali. E che l’occhio della macchina fotografica della Moschella coglie nel suo spiaggiarsi in forme che la violenza dei marosi ha reso contorte e suggestivamente evocative. L’esposizione, che rimarrà aperta al pubblico sino al 30 di novembre, è organizzata dall’associazione “Arte & Cultura” in collaborazione con l’associazione culturale “Ulisse”. Sabato 5 novembre, alle ore 18.30, la maestosa Basilica Cattedrale risuonerà delle melodie della prestigiosa “Orchestra a Plettro Città di Taormina” diretta dal maestro Antonino Pellitteri, fiore all’occhiello della tradizione musicale taorminese. Il programma, nutrito e vario, va dal “Rondò” di Raffaele Calace, la cui grande eleganza compositiva mette in rilievo le doti timbriche e tecniche degli strumenti a plettro, al celeberrimo tema del film “Il postino” di Bacalov, passando, tra gli altri, per l’altrettanto famosi tema cinematografico de “La vita è bella” di Piovani e la “Norma” di Bellini. Il 6 novembre, alle ore 18.30, nella suggestiva location dell’ex Chiesa di S. Francesco da Paola, è la volta dell’inaugurazione della mostra “Ut Pictura Poesis” di Michele D’Avenia che ritorna a Taormina dopo 20 anni dalla sua personale al Palazzo Corvaja. Ed è un ritorno in grande spolvero che vede l’esibizione di una trentina di opere tra dipinti e sculture – alcune delle quali pluripremiate – accostate ad alcune liriche di Salvatore Quasimodo. La mostra, curata da Giuseppe Filistad e Giuseppe Morgana, propone un itinerario – articolato in 4 sezioni – che prende in considerazione gli ambiti della produzione artistica di D’Avenia, pittura e scultura, mirando ad analizzarne il percorso creativo e produttivo attraverso le opere più significative che ne hanno caratterizzato l’ascesa nel panorama artistico nazionale, rendendolo uno dei più apprezzati, raffinati e ricercati interpreti della Nuova Figurazione. Saranno così esposte le opere più rilevanti dell’ultimo periodo, segnato da una ricerca incessante della luce, con un’attenzione particolare verso i suoi soggetti preferiti: figure femminili, composizioni e paesaggi. Una sezione della mostra sarà dedicata alla scultura, espressione “recente” dell’artista, milanese di nascita ma siciliano d’adozione, con l’esposizione, tra l’altro, di “L’altra faccia del peccato”, Premio Arte Mondadori 2004, e “1 ottobre 2009”, opera di forte impatto emotivo dedicata alle vittime dell’alluvione di Messina. A rendere ancor più rilevante l’evento, l’accostamento alle opere di D’Avenia di alcune poesie del Premio Nobel Salvatore Quasimodo, selezionate da Milena Romeo. L’esposizione, organizzata in collaborazione con l’associazione “Dionysos”, chiuderà i battenti il 29 novembre. Antonino e Pancrazio Pellitteri saranno poi protagonisti sabato 19, alle ore 18.30, del ”Recital Pianistico a Quattro Mani”, ospiti della Chiesa di S. Caterina. I gemelli taorminesi, diplomati brillantemente in pianoforte presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma sotto la guida di Pieralberto Biondi, perfezionatisi in seguito presso l’Accademia Internazionale di Musica “Arts Academy” con, tra gli altri, Boris Petrushansky ed Oxana Yablonskaya, ed allievi di Bruno Canino, con cui hanno conseguito il Diploma di Alto Perfezionamento, sono, tra l’altro, vincitori di innumerevoli e prestigiosi concorsi nazionali ed internazionali. Gli artisti, nel condividere la medesima tastiera – cosa che implica non solo una grande duttilità ma, soprattutto, un notevole affiatamento – eseguiranno, appunto a “quattro mani”, musiche di Schubert, Ravel, Debussy, Stravinsky nel corso di un concerto che già si annuncia di grande richiamo. “La Simuletta”, il circolo di scrittura costituitosi un paio di anni fa e divenuto, nel frattempo, un apprezzato appuntamento fisso della vita culturale taorminese, chiuderà il programma di novembre di “Omaggio a Taormina” presentando giovedì 24, alle ore 18.30, nella ex Chiesa di S. Francesco da Paola, un’ampia raccolta di poesie e scritti inediti, firmati tutti dalle stesse socie del circolo. Chiamate a recitare i testi, le più belle voci del teatro “made in Taormina”: da Rita Patanè, ad Annamaria Raccuja, da Andrea Ferri, a Rosita Gulotta e Franco Carnazza.