Nuove tecnologie, servizi innovativi e attenzione al paziente. Riparte così il reparto di Urologia dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina. «L’obiettivo principale è quello di implementare trattamenti mini-invasivi per calcolosi urinaria e ipertrofia prostatica benigna, oltre al servizio di diagnostica per tumori vescicali e prostatici». A parlare è il nuovo primario del reparto di Urologia dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina, il dott. Federico Nicolosi, in occasione della presentazione delle nuove collaborazioni al Centro Diagnostico e Polispecialistico Clinicasa di Giardini Naxos.
Arrivato dal Policlinico di Catania per guidare l’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina, il dott. Federico Nicolosi è medico chirurgo specializzato in Andrologia e Urologia, autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali ed internazionali. Specialista presso il centro diagnostico Clinicasa si occupa prevalentemente di urologia oncologia, del trattamento della calcolosi urinaria e dell’infertilità maschile.
Il dott. Federico Nicolosi ha condiviso la sua visione per il nuovo reparto e le innovazioni che verranno introdotte: «L’Ospedale di Taormina ha una storia importante, con reparti d’eccellenza. Accanto alla Cardiochirurgia pediatrica, sempre al centro dell’attenzione mediatica, il San Vincenzo vanta altre specialità di grande prestigio, come l’oncologia medica del professor Ferraù e l’oncologia chirurgia del professor Panebianco, insieme all’ottimo reparto di emodinamica diretto dal dott. Cinnirella. Noi, come Urologia, dobbiamo stare al passo, e già con la recente riapertura dell’unità operativa, abbiamo avviato numerosi investimenti con il supporto della direzione strategica aziendale»
Tra gli obiettivi del nuovo corso del reparto di Urologia dell’Ospedale San Vincenzo, affidato al dottor Nicolosi, c’è sicuramente quello di implementare i servizi offerti al paziente. «La riapertura del reparto di Urologia è il primo passo di un percorso che vuole portare servizi di qualità ai cittadini e rispondere alle esigenze del territorio. Abbiamo attivato il servizio di endourologia, con trattamenti per calcolosi urinaria e ipertrofia prostatica benigna. Disponiamo di un resettore di ultima generazione che permette ablazioni efficaci di prostate benigne, con dimissioni rapide e senza complicanze post-operatorie – continua Nicolosi – Entro fine anno dovremmo essere forniti di un laser di ultima generazione, che ci consentirà di trattare prostate di grandi dimensioni, utilizzando la tecnologia più avanzata disponibile al mondo. Abbiamo, inoltre, attivato il servizio di litotrissia extracorporea, noto come “bombardamento dei calcoli”, che, pur essendo tecnologicamente superato, è ancora richiesto da pazienti che preferiscono evitare chirurgia laser o tradizionale. Abbiamo potenziato anche il servizio di diagnostica per tumori vescicali e prostatici, con l’acquisto di un ecografo di ultima generazione che ci consente di sovrapporre le immagini della risonanza magnetica multiparametrica a quelle ecografiche, permettendoci di effettuare biopsie mirate del tessuto della prostata, un passaggio fondamentale nella diagnostica moderna del tumore prostatico».
Dal momento della riapertura, il numero di pazienti che si sono rivolti all’unità di Urologia dell’Ospedale di Taormina è in costante aumento. Secondo il dott. Nicolosi, il positivo passaparola tra i pazienti è un segnale che conferma la qualità del lavoro svolto: «Abbiamo più che quadruplicato le liste ambulatoriali, effettuando più di 20 prime visite ambulatoriali al giorno. L’urologia è una branca medica molto richiesta, e il nostro impegno è quello di soddisfare questa domanda crescente, garantendo un servizio efficiente e una misura di paziente». L’unità operativa non solo sta crescendo, ma lo sta facendo con un’attenzione particolare verso l’efficienza e la qualità del servizio, confermandosi come un punto di riferimento per il territorio e una realtà di eccellenza per la salute urologica. Il dott. Nicolosi ha anche messo in luce l’aspetto umano dell’assistenza sanitaria, ricordando quanto sia essenziale il rapporto di fiducia con i pazienti. «Il mio obiettivo, che ripeto sempre ai miei collaboratori, è di ascoltare il paziente, Non siamo solo macchine che producono salute e servizi sanitari, siamo uomini che si interfacciano con altre persone, e dobbiamo sostenerle anche da un punto di vista umano».