Da Massimo Mobilia, componente dell’assemblea del Consorzio Rete Fognante, riceviamo e pubblichiamo:
“Il futuro del Consorzio Rete Fognante è oggi un’assoluta incognita riguardo la possibilità di trasformazione in Spa, resa necessaria per salvaguardare l’ente dall’assorbimento che l’Ato idrico provinciale si appresta a compiere entro la fine di quest’anno. Se così fosse, si metterebbe la parola fine alla gestione diretta dei servizi idrici che questo ente rende, sin dal 1977, per i Comuni di Taormina, Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola. Già nel 2004 i Consigli comunali degli enti consorziati avevano deliberato il conferimento del servizio idrico integrato al Consorzio, con l’intento di trasformarlo in Spa. A tal proposito, i Comuni di Castelmola e Letojanni si sono già da tempo attivati per dar seguito a quella delibera e sono pronti al conferimento, mentre da parte del Comune di Taormina non abbiamo avuto alcuna risposta ufficiale, benché i componenti dell’assemblea e il presidente, Pippo Manuli, ne abbiano continuamente fatto richiesta formale. Giardini Naxos invece non ha potuto ancora dare una risposta certa in quanto il Comune, come è noto, si trova commissariato e quindi dovremo attendere la volontà della prossima Amministrazione che si insedierà dopo il responso delle urne. La salvezza del Consorzio passa, però, inevitabilmente dalla volontà del Comune di Taormina, che rappresenta la parte più grande del territorio in cui viene svolto il servizio, anche in termini di utenza e di importanza economica. Ribadiamo che la necessità di mantenere una gestione diretta di questo ente non può che essere un vantaggio per gli stessi Comuni consorziati sia in termini di costi sia in termini di servizi. Il territorio in questione, infatti, vive principalmente di turismo e il servizio di depurazione delle acque non si limita ai circa 25 mila abitanti dei quattro Comuni, ma arriva a servire un’utenza che nei mesi di maggiore afflusso turistico supera di gran lunga le 100 mila presenze. L’Ato idrico, invece, da solo andrebbe a gestire tutti i Comuni della provincia, con costi di gestione maggiori che andrebbero di conseguenza a ricadere sulle tasche dei cittadini. Sarebbe una grave depauperazione per Taormina, che non avrebbe più alcuna voce in capitolo sulla gestione di un prezioso patrimonio (costituito da due nuovissimi e funzionanti impianti di depurazione), che a quel punto dipenderebbe solo da Messina. Inoltre, grazie all’impegno profuso dall’attuale amministrazione del Consorzio, con in prima persona il presidente, Pippo Manuli, siamo riusciti ad acquisire il terreno su cui si trova oggi l’impianto di depurazione sud e i nuovi uffici del Consorzio, che era ancora di proprietà demaniale, evitando così future beghe legali e nuove spese per i Comuni. Possiamo ancora sperare di non regalare un servizio che riguarda direttamente la nostra città, in mani troppo lontane da questo territorio, ma per farlo abbiamo bisogno di risposte concrete. Mi rivolgo quindi direttamente al nostro sindaco, Mauro Passalacqua, affinché disponga il conferimento dei servizi idrici al Consorzio, se ritiene che questa sia una soluzione utile per la città e l’intero comprensorio”.