Via libera dalla Protezione civile nazionale a uno stanziamento di 3,7 milioni di euro per gli interventi da realizzare in Sicilia a seguito dei danni che si sono verificati in conseguenza del maltempo che ha colpito numerosi Comuni del Messinese tra fine novembre e i primi giorni di dicembre dello scorso anno.
A dichiarare lo stato di crisi regionale e richiedere a Roma quello di emergenza nazionale, su proposta della Protezione civile della Presidenza della Regione, era stato il governo Schifani lo scorso 16 dicembre.
A seguire, il 23 febbraio, la delibera del Consiglio dei ministri. Adesso l’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, dopo i sopralluoghi effettuati, con le prime risorse, nelle more della quantificazione precisa dei danni.
«La Regione – sottolinea il presidente Renato Schifani – nell’immediatezza degli eventi meteorologici, a fine anno, aveva già provveduto a distribuire ai Comuni interessati 2,6 milioni di euro per i primi interventi urgenti. Le nuove risorse serviranno a integrare il precedente stanziamento e a predisporre un nuovo Piano di opere».
Contestualmente, l’ordinanza di Curcio provvede alla nomina a commissario delegato del dirigente generale del Dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina.
Questi i 34 Comuni del Messinese colpiti dal maltempo: Acquedolci, Barcellona, Brolo, Capo d’Orlando, Castroreale, Condrò, Floresta, Fondachelli Fantina, Francavilla, Gioiosa Marea, Graniti, Leni, Lipari, Longi, Mazzarrà Sant’Andrea, Merì, Messina, Milazzo, Monforte San Giorgio, Novara, Oliveri, Piraino, Raccuja, Roccalumera, Rodì Milici, Rometta, San Filippo del Mela, San Pier Niceto, Sant’Agata di Militello, Santa Lucia del Mela, Terme Vigliatore, Tripi, Venetico e Villafranca.
Nel frattempo, è stato chiesto alla Protezione civile nazionale di estendere lo stato di emergenza nazionale anche ai danni causati dal maltempo, dal 9 al 12 gennaio, a quattro Comuni della fascia tirrenica della provincia di Messina: Capo d’Orlando, Gioiosa Marea, Piraino e Sant’Agata di Militello.