Letojanni. Il 20 febbraio scorso, presso i locali dell’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali di Letojanni, si è svolto un incontro con gli studenti per parlare di prevenzione dei tumori, organizzato dal Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò in collaborazione con il Leo Club di Santa Teresa di Riva, nell’ambito del “Progetto Martina”. Obiettivo di tale progetto è informare i giovani sulle modalità di lotta ai tumori, sulla opportunità della diagnosi tempestiva e prevenzione, come anche grazie alla conoscenza, imparare come affrontare una malattia, dalla quale oggi ci si può difendere e in qualche caso anche vincere. L’incontro è stato introdotto dagli indirizzi di saluto del dirigente scolastico dell’Istituto per l’Istruzione Superiore “Caminiti-Trimarchi”, Carmela Maria Lipari, dal presidente del Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò, Alessandro D’Angelo, oncologo presso l’Ospedale di Taormina, dal presidente del Leo Club di Santa Teresa di Riva, Giulia Sterrantino. La relazione, molto seguita e partecipata, è stata tenuta da Anna Bene, oncologa presso il Policlinico Universitario di Messina, che ha affrontato con professionalità ed empatia il confronto con i ragazzi. Perché parlare proprio ai giovani di tumori? Perché alcuni di essi, quali il melanoma e il tumore del testicolo, colpiscono anche i giovani; perché, anche se la maggior parte delle neoplasie si manifesta in età media o avanzata, molte incominciano il proprio percorso in età giovanile e quindi su di loro che bisogna fare leva e far conoscere cosa fare e quando incominciare a fare. Far prendere coscienza che molti tumori sono causati anche da mutazioni di geni indotte nell’arco della vita da “fattori ambientali” e da “stili di vita scorretti”; conoscere ed evitare fin da giovani questi “fattori di rischio” riduce il proprio rischio. E’ stata affrontata inoltre la problematica della scarsa informazione in merito alla vaccinazione contro il Papilloma Virus (HPV), che è in assoluto la più frequente infezione sessualmente trasmessa e può essere responsabile di lesioni benigne ma purtroppo anche invasive, come il tumore della cervice uterina. Si è presa consapevolezza che è necessario anche coinvolgere le famiglie in questi percorsi. La lotta contro i tumori richiede conoscenza e impegno personale, richiede quindi cultura. Nessun luogo è quindi migliore della scuola per iniziare a diffondere tale messaggio.