Letojanni. Tutti i nove “Rotary Club” dell’area peloritana si sono riuniti ieri mattina nell’occasione di un convegno organizzato per la corretta interpretazione dei recenti eventi calamitosi che hanno colpito la zona jonica. Il meeting è stato organizzato dal “Rotary Club” di Taormina, presieduto da Giovanni Randazzo e dalla sezione siciliana della “Sigea” (“Società italiana di geologia ambientale”) rappresentata dal presidente Biagio Privitera. L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Letojanni, che ha visto in prima linea il sindaco Gianni Mauro e il vicesindaco Cateno Ruggeri. All’appuntamento sono stati invitati tutti i sindaci del comprensorio jonico e i rappresentanti di ordini professionali istituzionalmente coinvolti nella prevenzione del dissesto idrogeologico (ingegneri, architetti, geometri). L’incontro ha visto una numerosa presenza di partecipanti che durante la mattinata hanno gremito al massimo la sala consiliare del Comune di Letojanni. La cittadina rivierasca è stata intenzionalmente scelta per questo appuntamento, in quanto sono iniziati proprio qui nel paese e sull’autostrada – circa una settimana prima – le avvisaglie degli eventi legati al dissesto ideologico e geologico che poi culminarono negli infausti momenti della catastrofe di Giampilieri e Scaletta. Alla riunione era presente anche il Governatore del Distretto 2110 del “Rotary International”, Francesco Arezzo di Trifiletti, che ha sottolineato il plauso personale per lo svolgimento di tale tema in un ambito finalmente aperto non solo agli addetti ai lavori, ma anche per la lodevole iniziativa portata a compimento da tutti i “Rotary Club” dell’area peloritana che coralmente hanno sostenuto devolvendo un contributo efficace a sostegno di un’associazione per l’assistenza che opera nel territorio di Giampilieri. I lavori hanno visto i saluti dell’Amministrazione comunale di Letojanni, particolarmente sensibile al problema ed un susseguirsi d’interventi svolti da docenti sia dell’Università di Messina (Facoltà di Scienze e Facoltà d’Ingegneria), sia dall’Enea. Coordinati abilmente dal presidente della “Sigea” della Sicilia, Privitera, si sono succeduti quindi i lavori tecnici. Relatori sono stati Paolo Pino: che ha trattato l
a franosità diffusa in occasione degli eventi estremi di pioggia del 2007 e del 2009 lungo la costa jonica della provincia di Messina; Riccardo Rasà, che ha focalizzato l’attenzione sui meccanismi di colate di fango e dei congiunti sistemi di difesa/mitigazione del danno atteso; Claudio Puglisi, che ha portato un contributo alla corretta metodologia per la valutazione della pericolosità da colate fangose e infine Giuseppe Aronica, che si è occupato invece della difesa idraulica del territorio nell’area jonica della Sicilia. Le conclusioni ambientali e territoriali a margine degli eventi calamitosi sono state trattate dal presidente del “Rotary Taormina”, Giovanni Randazzo, mentre l’aspetto della coralità d’intenti sulle tristi vicende del Messinese che ha visto tutti i “Rotary Club” agire prontamente lasciando un efficace segno sul territorio è stato l’argomento delle conclusioni effettuate dal Governatore Francesco Arezzo. In conclusione, si è aperto un ampio dibattito con partecipazione del pubblico: tra gli altri particolarmente indicativi i richiami alla prevenzione ma sopratutto alla corretta gestione del territorio espressi da alcuni dei convenuti tra i quali un funzionario dei Vigili del Fuoco di Messina, un abitante di Briga luttuosamente colpito negli affetti familiari ed alcuni operatori tecnici che in questo periodo seguono i vari sopralluoghi.