Nicolosi. Grande successo alla due giorni dal titolo: “L’agrobiodiversità ri-parte dall’Etna”, che ha avuto luogo lunedì 20 e martedì 21 settembre 2021 a Nicolosi.
“L’evento è stato organizzato dall’associazione Simenza – spiega il direttore Paolo Caruso – e ha avuto luogo al Parco dell’Etna, nella Pineta di Monti Rossi e nel vigneto dell’azienda Serafica, che è lo sponsor principale della manifestazione e a cui vanno i miei ringraziamenti”.
“L’idea dell’evento – prosegue Caruso – è quella di valorizzare le eccellenze agroalimentari e le agrobiodiversità presenti nel territorio del vulcano, soprattutto nel versante Sud, con speciale riferimento a vino e olio e dove ci sono due elementi unici dell’agrobiodiversità del territorio: la capra argentata dell’Etna, che, in questo momento, purtroppo, non è presente nel vulcano e la varietà autoctona di segale Irmana, coltivata a Nicolosi dalla famiglia Serafica. Questo cereale era utilizzato in un primo tempo, soprattutto nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, per sostituire il pane di grano, che all’epoca era molto carente, per cui le popolazioni di questa parte della Sicilia utilizzavano la segale per produrre il pane nero. Si tratta di un pane dimenticato, ingiustamente, perchè ha delle caratteristiche salutistiche e qualitative di primo ordine, per cui varrebbe la pena insistere, ampliando le superfici produttive, ancora troppo limitate, e cercare di insegnare a dei giovani riguardo la trasformazione della farina di questo cereale che non è di semplice lavorazione”.
“È necessario il coinvolgimento delle istituzioni locali, soprattutto Comune di Nicolosi ed Ente Parco dell’Etna – conclude il direttore – affinché, ciascuno per la loro parte, contribuiscano a fare diventare l’Irmano e il pane nero un ulteriore volàno per lo sviluppo del settore agroalimentare e turistico del territorio”.