Taormina. “L’anno scolastico appena concluso si è rivelato complesso per tutte le novità scaturite dall’emergenza coronavirus. È stato un anno fuori dall’ordinario che rimarrà nella memoria di tutti noi”: a dichiararlo è Carla Santoro, dirigente dell’Istituto comprensivo 1 di Taormina.
“Numerose polemiche sono sorte all’indomani della chiusura della scuola – spiega Carla Santoro – il 5 marzo 2020. Nessuno voleva accettare le nuove modalità di didattica a distanza. I genitori, improvvisatisi insegnanti a casa, hanno assunto un compito per il quale non avevano adeguata preparazione e gli alunni che avevano sperato in un lungo periodo di vacanza si sono ritrovati, invece, loro malgrado, in un’aula virtuale a tempo pieno. I docenti, dal canto loro, hanno avanzato numerose e legittime perplessità per la nuova didattica, la quale, venendo a mancare la relazione alunno-docente, avrebbe potuto inficiare il rapporto insegnamento-apprendimento, da sempre realizzato in presenza. Se consideriamo anche che la maggior parte dei docenti, per età anagrafica , non si può annoverare fra i digitali nativi, ci rendiamo conto di quanto a volte sia stato difficile per loro misurarsi con la realtà virtuale, nella quale anche l’alunno più sprovveduto ne sa una più del diavolo. Eppure ce l’abbiamo fatta”.
“Adesso, a consuntivo, anche se tutti speriamo di poter riprendere a settembre le attività didattiche in presenza, siamo soddisfatti e anche orgogliosi del lavoro svolto e ci siamo resi conto di aver sperimentato una modalità che, ahimè, senza il coronavirus, non avremmo mai messo in atto se non per iniziative sporadiche ed isolate. L’Istituto comprensivo di Taormina, che risulta la scuola siciliana con il più alto indice di complessità, si è immediatamente attivato, già dall’indomani della chiusura delle scuole, perché si intuiva chiaramente che le lezioni sarebbero proseguite per un bel po’ di tempo in modalità a distanza. La chiusura prolungata, se non ci fossimo affrettati ad organizzarci immediatamente, avrebbe causato un ritardo negli apprendimenti ed un mancato conseguimento di abilità e competenze indispensabili per il prosieguo dell’attività didattica”.
“Grazie ad un finanziamento europeo di qualche anno fa, la scuola ha avuto a disposizione dal primo giorno più di 250 tablet, che ha provveduto a distribuire agli alunni con l’aiuto della Protezione Civile. Lo staff di scuola, la funzione strumentale, l’animatore digitale e poi, anche la figura dell’assistente tecnico, si sono adoperati per supportare, insieme ad alcuni genitori volontari, le famiglie, nell’installazione di programmi ed aggiornamenti, nell’invio di credenziali, nella creazione di aule virtuali per la didattica, per le riunioni e per i consigli di classe. Tutti abbiamo appreso qualcosa. I genitori hanno imparato a comprendere meglio gli insegnanti e hanno acquisito maggiore consapevolezza delle difficoltà riscontrate nell’azione educativa, i bambini hanno imparato ad autogestirsi, ad organizzare il loro tempo, a fare proprie alcune regole di netiquette che non conoscevano”.
“Ed anche se il Comprensivo di Taormina non è nuovo a questo tipo di esperienze, in quanto scuola capofila, a livello nazionale, di avanguardie educative nel Debate, la totalità del corpo docente ha acquisito competenze digitali inimmaginabili e ha dimostrato di saper trasformare l’emergenza in opportunità e l’eccezionalità in buone pratiche da mettere in atto quotidianamente. Con i recenti finanziamenti ministeriali, il prossimo anno scolastico, certamente riusciremo a garantire una didattica ancora più innovativa. Adesso, dopo l’approvazione del Decreto Scuola, ci aspetta una nuova sfida e cioè garantire le lezioni in sicurezza, in presenza, in spazi non sempre adeguati e in edifici scolastici che non garantiscono il distanziamento previsto. Ma la scuola è una comunità composta da persone creative e troveremo certamente la soluzione migliore”.