Giardini. Domenica 24 ottobre, alle 10.30, l’Hc Giardini sfiderà, a Valverde, il Don Bosco di Barcellona. I ragazzi dell’Hockey club Giardini si presentano con una squadra “in cantiere” quasi completamente rinnovata che trova il suo punto di forza su colonne portanti come Culoso, Codullo e Micali. “Sono loro – ha spiegato il segretario Achille Galeano – a garantire la continuità e a fare da collante ad un gruppo in cui si ha la sensazione che i nuovi innesti non hanno sino dalle prime battute girato a dovere. Non bisogna cadere nel tranello della favorita. Allenarsi per acquisire concentrazione e grinta. L’Hockey Club è sulla carta, una delle squadre più forti. La corazzata guidata da Piero Lo Cascio, nelle previsioni degli addetti ai lavori, è una delle favorite alla vittoria finale. Però se non entri in campo con la cattiveria giusta, con la voglia di vincere, con il cuore che ti sale in gola, non ce la fai. Non ti regala niente nessuno. E la concentrazione e determinazione degli ultimi 35 minuti di domenica scorsa, sono l’unica garanzia per farti vincere. O le costruisci con allenamenti intensi come una partita o ti mancano, perché nessuno te le regala. Alla vigilia della partita il coach Lo Cascio parla di nuovo inizio, l’Hockey Club, al contrario dello scorso anno è una squadra in divenire, da modellare partendo da sensazioni comunque positive: c’è una bella atmosfera intorno alla squadra, nel voler lavorare insieme. C’è curiosità nei confronti della squadra del Barcellona che rispetto alla passata stagione non sembra ancora avere trovato una continuità nei risultata. Il Don Bosco ci ha già messo in difficoltà nella scorsa stagione con il suo atletismo e la sua grande fisicità, è ovvio che ora il momento è cambiato ed il tempo pian piano farà emergere i valori delle squadre ma è un avversario ostico. Veniamo da un pareggio e da una sconfitta. Contro il Don Bosco conterà molto vedere chi avrà più capacità di reazione anche se domenica l’importante sarà metabolizzare il nostro pareggio cercando di capirne i significati non le conseguenze, perché ci permette di capire su cosa ancora dobbiamo lavorare, dimostrarci che nulla è assodato, scontato e che dobbiamo fare ancora tanta strada per raggiungere i nostri obiettivi. Noi ci siamo giocati un po’ della credibilità che avevamo conquistato e maturato nel finale dello scorso campionato, quindi conterà molto anche l’aspetto mentale, la tranquillità e la serenità nell’affrontare la partita senza scorie nella testa. Dobbiamo migliore certi aspetti della fase offensiva che sono ancora precari, solo guardando avanti e vivendo istante per istante saremo concentrati su noi stessi per creare delle abitudini che a livello offensivo ancora non sono consolidate e soprattutto sul valore di una squadra come il Don Bosco che ha un orgoglio ferito da vendicare. Il Barcellona è un team che ha inserito giovani interessantissimi con fisicità e atletismo soprattutto negli esterni, un avversario temibile, che arriva da una serie di risultati non positivi che non gli permettono di stare tranquillo”.