Taormina. Nella capitale siciliana del turismo continua il dibattito sui campi boe. A intervenire ufficialmente sulla questione stavolta è l’Associazione Guide Turistiche di Taormina e Provincia di Messina. Ecco la lettera inviata dalla presidente Marta Bucceri a diversi enti.
LA LETTERA DELLE GUIDE TURISTICHE DI TAORMINA E PROVINCIA DI MESSINA
“Una situazione preoccupante – si legge nella lettera a firma di Marta Bucceri – si sta delineando nelle baie di Taormina dove è previsto uno sconvolgimento di equilibri naturali ed ecologici della costa taorminese con l’attuazione del Piano di Utilizzo Demanio Marittimo votato dalla Giunta comunale di Taormina il 27 agosto 2018 che prevede la realizzazione di otto/nove campi boe con relativi corridoi di avvicinamento e aree di alaggio”.
“Due istanze di nuova concessione sono state presentate nel mese di ottobre alla Struttura Territoriale Ambiente Messina per l’occupazione di un’area demaniale e specchio d’acqua prospiciente il Comune di Taormina. Il primo all’interno della baia di Mazzarò di complessivi 9095,00 mq per la realizzazione di un campo boe, di un corridoio di avvicinamento e relativa area di alaggio per ricovero di natanti. Il secondo per l’occupazione di un’area demaniale e specchio d’acqua all’interno della baia di Isola Bella di complessivi 11110,00 mq per la realizzazione di un campo boe, di un corridoio di avvicinamento e relativa area di alaggio per ricovero di natanti”.
“Le baie e le scogliere di Taormina sono infatti denominati Siti d’Interesse Comunitario, SIC – ZSC di Natura 2000 (ZSC ITA 030031 Isola Bella, Capo Taormina e Capo Sant’Andrea, e ZSC ITA 030040 Fondali di Taormina – Isolabella), per la presenza di un habitat ricco di biodiversità marina, di una zona costiera di notevole valore paesaggistico con falesie che ospitano una tipica vegetazione rupicola ricca di endemismi estendendosi su tutta la zona costiera calcarea, da Capo Taormina a Capo Castelluccio. Successivamente designato con decreto del 21 dicembre 2015 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Zona Speciale di Conservazione (ZSC) della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Siciliana”.
“Entrambe le istanze per i campi boe e i corridoi di avvicinamento interessano la Riserva Naturale Orientata Isolabella, istituita con Decreto della Regione Siciliana n° 619/44 del 4 novembre 1998 e che tutela con l’articolo 3, il particolare valore paesaggistico, includendo le baie prospicienti i confini terrestri della Riserva. Gli specchi d’acqua ricadenti o prospicienti la Riserva Naturale Orientata Isolabella sarebbero occupati dai campi boe e dai corridoi di avvicinamento snaturando del tutto l’integrità e la peculiarità dei paesaggi che il legislatore ha inteso salvaguardare”.
“Inoltre la Rada di Taormina fino alla Baia di San Nicola includendo le baie di Isolabella e di Mazzarò sono sottoposte a vincolo archeologico: 1) con il D.D.G. di vincolo n° 5794 del 23/05/2001 ai sensi del D.L.vo 490 del 29/10/1999 – Taormina (ME) Baia di San Nicola – Mazzarò – Isolabella dell’Assessorato Regionale Beni Culturali ed Ambientali e P.I. Dipartimento Regionale dei Beni Culturali – Palermo e 2) con Atti di tutela ai sensi del Dlgs 490/1999 avendo come oggetto la Baia di Taormina-Giardini. Giacimenti archeologici sottomarini”.
“Risulta accertata la presenza di antichi approdi, di relitti di navi d’epoca greco-romana e medievale e di consistenti giacimenti archeologici subacquei che l’Assessorato Regionale ha posto sotto tutela. Per queste considerazioni la Soprintendenza del Mare congiuntamente al Parco Archeologico di Naxos Taormina hanno dato il via ad una serie di itinerari subacquei archeologici per valorizzare ulteriormente quei siti archeologici nel mare di Taormina, oggi messi a rischio dai progetti in oggetto presentati alla Struttura Territoriale Ambiente di Messina”.
“Nel caso di realizzazione dei due campi boe in questione negli specchi d’acqua della Riserva Naturale Orientata Isolabella e nell’adiacente piccola baia di Mazzarò, con l’installazione dei corpi morti sui fondali, delle boe in superficie, delle rispettive catene di collegamento tra fondali e superficie, dei corridoi di avvicinamento con altre boe, con altre catene e altri corpi morti sul fondale, al fine di ormeggiare innumerevoli natanti a motore in quelle baie, si configura un danno certissimo all’intero ecosistema dal punto di vista ambientale, paesaggistico, biologico subacqueo e archeologico subacqueo”.
“Pertanto si chiede alle autorità preposte di considerare tutti gli aspetti di queste iniziative che appaiono contrarie alla tutela ambientale ed alla conservazione dei Beni archeologici. Auspichiamo fiduciosamente la modifica del PUDM di Taormina in merito ai campi boe nelle baie taorminesi e nella fattispecie in merito alle istanze presentate alla Struttura Territoriale Ambiente Messina chiediamo che le istanze in questione vengano rigettate”.
“In una recente intervista televisiva l’Ammiraglio Ispettore Giovanni Pettorino ricordava i benefici del lockdown sugli ecosistemi marini lungo le coste italiane. La nostra volontà è contribuire, affinché l’impegno per l’ambiente marino non sia solo uno slogan ma si concretizzi in azioni e progetti di vera tutela e salvaguardia del mare e delle coste italiane da tramandare alle future generazioni in un’ottica di sostenibilità ambientale. Cordiali saluti. Marta Bucceri, presidente Associazione Guide Turistiche di Taormina e Provincia di Messina”.