Taormina. I militari della Compagnia di Taormina (e in particolare i C della Stazione di Graniti), unitamente a quelli della Stazione di Belvedere di Siracusa, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal GIP del Tribunale di Messina, a carico di una donna di 47 anni residente a Siracusa, indagata per truffa aggravata e furto aggravato in concorso ai danni di una pensionata 89enne di Graniti. Il provvedimento cautelare è stato notificato a Giovanna R., nata a Palermo, cl. 1966, residente a Siracusa, pregiudicata, già sottoposta al regime degli arresti domiciliari. Analogo provvedimento restrittivo è stato notificato in un Comune del Nord Italia anche nei confronti della figlia di quest’ultima, Giuseppa S., nata a Roma, cl. 1991, ma domiciliata a Belpasso. Secondo quanto riportato nel provvedimento cautelare, il 30 agosto 2012, le due donne, dopo essersi presentate presso l’abitazione della pensionata 89enne quali assistenti socio-sanitarie, avevano richiesto ed ottenuto dalla vittima il pagamento della somma di 100 euro, paventando la possibilità di un incremento dell’ammontare della pensione. Nella circostanza, altresì, una volta all’interno dell’abitazione della vittima, mentre una delle due donne, che si era qualificata quale medico, convinceva la vittima a sottoporsi a dei massaggi, l’altra con un’azione fulminea, agendo indisturbata, sottraeva alla malcapitata la somma contante di 44.000 euro, che l’anziana donna deteneva all’interno di un baule della camera da letto. I carabinieri, a seguito della denuncia di quanto si era verificato, avviavano una complessa ed articolata attività investigativa, all’esito della quale, hanno raccolto importanti elementi circa le responsabilità penali delle citate Giovanna R. e Giuseppa S.. Nei giorni scorsi, il GIP del Tribunale di Messina, concordando pienamente con la richiesta di applicazione di misura cautelare avanzata dall’A.G. peloritana, che ha condiviso i risultati delle indagini dei carabinieri della Stazione di Graniti, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti delle due prevenute. Al termine delle formalità di rito, pertanto, Giovanna R. è stata associata presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi come disposto dall’A.G. mandante mentre la figlia è stata associata in un Istituto penitenziario del Nord Italia.