Giardini. I carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica guidata dal Procuratore Capo Maurizio De Lucia, nei confronti di quattro giovani responsabili di una brutale aggressione subita da due panettieri lo scorso 17 marzo a Giardini Naxos, a seguito della quale la più giovane delle vittime ha subito gravissime lesioni, forse anche permanenti.
Ai domiciliari è finito un pregiudicato 25enne di origine tunisina ma giarrese di nascita, mentre all’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni sono finiti un 20enne di Riposto, un 21enne di Fiumefreddo e un 22enne di Giarre.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli esiti della serrata indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Taormina e della Stazione di Giardini Naxos e coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica Federica Rende, che ha permesso di documentare come i quattro indagati abbiano aggredito, a seguito di una discussione per futili motivi, le due vittime (padre e figlio, panettieri di Giardini Naxos) percuotendoli ripetutamente con estrema violenza, anche con l’uso di un bastone, e a seguito della brutale aggressione abbiano causato lesioni gravissime alle vittime.
Nella prime ore del 17 marzo i 4 giovani si erano recati presso il panificio e uno dei malviventi, all’interno del negozio, mentre attendeva di essere servito, stava confezionando uno spinello e per questo è stato ripreso dal più giovane dei titolari. Dopo questa prima conversazione all’interno dell’esercizio, la discussione è continuata anche all’esterno e uno degli arrestati reagiva violentemente e iniziava a colpire il giovane panettiere. Nei secondi seguenti anche i suoi complici lo raggiungevano e collaboravano nel selvaggio pestaggio della vittima ormai inerme in terra e i quattro alternandosi colpivano anche il padre intervenuto in soccorso del figlio ormai in balia degli aggressori.
Il pestaggio, al quale assistevano anche una cliente e una dipendente della panetteria che a loro volta cercavano di intervenire per bloccare gli aggressori, si protraeva per quasi un minuto prima che i giovani si allontanassero. I Carabinieri allertati pochi minuti dopo i fatti, avviavano immediatamente le indagini, dapprima con l’escussione delle vittime e dei testimoni e successivamente con l’acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza della panetteria che aveva ripreso tutte le fasi dell’aggressione.
In pochi giorni le indagini hanno permesso di stringere il cerchio introno ai quattro responsabili che, grazie alla meticolosa ricostruzione della loro rete relazionale, sono stati a uno a uno identificati. I quattro oltre ad essere stati ripresi dalle telecamere sono stati riconosciuti da vittime e testimoni e i gravi indizi di reità raccolti hanno fatto scattare per loro il provvedimento cautelare.