Giardini. Ci si era abituati all’esecuzione di mandati di arresto europeo emessi ai danni di stranieri residenti in Italia ma forse, già qualche mese fa, ha stupito la possibilità che questo tipo di provvedimento possano colpire anche gli italiani che hanno commesso reati all’estero. Già a marzo di quest’anno avevamo scoperto che la giustizia europea poteva operare anche nel senso inverso e colpire cittadini italiani presunti autori di reati all’estero. A marzo, con iniziale stupore fu ricevuto e poi eseguito un mandato di arresto europeo ai danni di un messinese residente a Giardini Naxos, ricercato dalle autorità tedesche per una truffa commessa in territorio teutonico. Ieri, nel corso della mattinata la storia si è ripetuta, mantenendo molte affinità con il caso precedente. Dopo poco più di quattro mesi i carabinieri della Stazione di Giardini Naxos hanno eseguito un mandato di arresto europeo nei confronti di un uomo, padre di quel giovane già colpito da analogo provvedimento nel marzo scorso. Il figlio era stato di recente ascoltato in Germania dalle autorità tedesche ora probabilmente toccherà stessa sorte al padre, che nella giornata di ieri è stato accompagnato presso il carcere di Messina Gazzi. Anche nei confronti dell’uomo, classe 1947,residente a Giardini Naxos, è stato emesso un mandato di arresto spiccato dalle autorità tedesche per la stessa truffa per la quale si stava indagando in Germania nei confronti del figlio. La truffa sarebbe stata commessa ai danni di una nota società di autonoleggio. I due parenti sarebbero accusati di aver preso a noleggio e mai restituito una vettura del valore di 20.000 euro. La segnalazione è giunta direttamente dal servizio per la cooperazione internazionale di Polizia ed è stata eseguita dai militari della Stazione che hanno comunque trovato la piena collaborazione dell’interessato. Va comunque specificato che il provvedimento cautelare così come ogni arresto costituisce solo una delle prime fasi del procedimento penale che prosegue in Germania. In ogni caso, ancora una volta arriva la dimostrazione del costante processo di integrazione tra i paesi dell’Ue anche nel campo della giustizia. Ancora una volta fondamentale il coordinamento tra gli Uffici centrali del Ministero dell’interno ed i presidi dell’Arma che fungono da indispensabile collante con tutto il territorio nazionale. L’arrestato dopo gli accertamenti di rito è stato condotto alla casa circondariale di Messina Gazzi a disposizione della Autorità Giudiziaria.