Giardini. “Il vicesindaco sta ben operando, gode della mia massima fiducia e lo invito assieme ai consiglieri a smorzare i toni e ad abbandonare questa sterile ed inutile polemica che non giova a nessuno e li esorto invece a continuare a lavorare tutti assieme esclusivamente nell’interesse della città”. Il sindaco, Nello Lo Turco, indossa la divisa da pompiere e scende in campo a gettare acqua sul fuoco sulla polemica divampata tra alcuni consiglieri di maggioranza e il vicesindaco Carmelo Giardina dopo la bocciatura della proposta di istituzione delle Consulte di quartiere avanzata da quest’ultimo ma cassata dal Consiglio comunale. All’indomani della richiesta di revoca dell’incarico avanzata dai tre consiglieri di maggioranza del gruppo “Nuova Naxos” Sonia Licciardello, Mario Amoroso ed Antonio Donzì, si registra un comunicato di monito da parte del primo cittadino che scrive: “Non avevo reputato opportuno intervenire nel dibattito in corso tra alcuni consiglieri e il vicesindaco perché ritenevo e ritengo che la materia del contendere non fosse sostanziale quanto invece oggetto di ripicche e dispetti politici e anche perché la tematica in questione non è tra le più sentite dai cittadini che hanno sicuramente ben altre preoccupazioni e si aspettano risposte e soluzioni concrete ai veri problemi”. La difesa nei confronti di Giardina prosegue contro il Consiglio poiché “preso atto che c’erano delle perplessità sulla delibera non ha inteso accordare dapprima il rinvio ad altra data e, successivamente, in palese violazione di legge, neanche il ritiro del punto da parte mia. Questo perché lo scopo non era migliorare o cambiare del tutto la delibera quanto invece, attraverso un accordo trasversale, dare uno schiaffo, tra virgolette, al vicesindaco. Infatti, quando lo stesso insieme alla Giunta ha abbandonato l’aula, i consiglieri che volevano raggiungere questo fine, hanno tranquillamente continuato i lavori, bocciando la delibera”. Comportamenti che vengono giudicati da Lo Turco “molto distanti dal mio modo di vedere e concepire la politica”, che taglia corto sulla questione riconducendo tutto ciò al fatto che “è partita con troppo anticipo la battaglia per la mia successione dimenticando che ancora mancano tre anni e mezzo alle prossime elezioni”.
Francesca Gullotta