Da Antonio Pitrelli, riceviamo e pubblichiamo: “Caro direttore, vorrei fare gli auguri per le prossime festività a te ed a tutti i lettori, accompagnando agli auguri una riflessione. Con determina sindacale numero 46 del 26 agosto 2010, il sindaco di Giardini mi ha nominato suo esperto, a titolo gratuito, per quanto attiene tutte le problematiche inerenti Contrada Ortogrande. Forse in virtù del mio impegno verso tale zona di Giardini, finalizzato, fin dal lontano settembre 2009, quando vi era ancora il commissario straordinario Di Liberti, ad evitare l’ulteriore aggravamento della già ben nota e difficilissima situazione legata alla sua condizione di rischio, riconosciuta fin dal 2002 dall’assessorato Territorio ed Ambiente al livello R4 (su una scala massima di 5). Forse anche in virtù del fatto che, proprio a partire dal settembre 2009, in prima persona, e senza ulteriori figure a spalleggiarmi, ho profuso il mio impegno per fare in modo che fossero stanziati dalla Regione i fondi necessari all’effettuazione dei lavori di messa in sicurezza di tale rione. Impegno che ha pagato, in quanto, con nota della scorsa primavera, la Regione ha messo a disposizione 2 milioni e 200 mila euro per tale motivo. Ciò dopo svariati contatti con i vertici regionali della Protezione Civile, arrivata sul posto con il suo responsabile, il quale ha immediatamente compreso la gravità della vicenda. Ad oggi, non sono stati ancora iniziati i lavori in quanto pare che non sia stato possibile procedere all’esproprio di alcuni terreni, che rientrano nel piano dei suddetti lavori, per motivi che non conosco. Comunque, ho sentito che anche nella recente campagna elettorale, qualcuno si è appropriato dei meriti del finanziamento regionale. Al solito, lascio le piccole cose. L’importante è che si conosca la verità. E questa, oltre a me, la conoscono i vertici regionali. Per tornare ad Ortogrande, sarebbe auspicabile, e di questo ne ho già ampiamente discusso con il sindaco, l’adozione di quelle misure che restituiscano alla zona una propria dignità, recentemente ancora messa a dura prova dall’esondazione del Torrente Sirina, verso il quale avevo ripetutamente messo in guardia chi di dovere, anche negli anni passati. Cartellonistica stradale, manutenzione del sistema viabilistico, pulizia delle strade e rimozione dei rifiuti anche ingombranti gettati sulla pubblica via dai soliti stolti, messa in sicurezza per l’appunto del costone roccioso che minaccia pericolosamente, insieme alle frane in corso, tutto il quartiere, dove abitano oltre 1.200 persone, e non solo alcuni abitanti, sensibilizzazione verso la cittadinanza (che non si rende conto di tutto ciò, credendo, forse, che i problemi si risolvono da soli o che tanto qualcuno di penserà), adeguate opere di abbellimento dei vari edifici (quali il completamento degli intonaci esterni ove mancanti), adozione di misure di sensibilizzazione verso i proprietari di animali da affezione, verso le modalità di corretta gestione e trattamento degli stessi, la raccolta delle deiezioni, il contrasto all’imbrattamento delle strade ed ai connessi scarichi delle acque sporche non autorizzati e quindi abusivi in violazione di Legge sulla pubblica via, eccetera. Dimenticavo di aggiungere che molte delle situazioni sopra descritte, sono sanzionate dalle vigenti Leggi, talvolta in modo estremamente pesante e che se tali deprecabili condotte dovessero perdurare, gli Enti addetti al controllo del territorio potrebbero incrementare i loro flussi di cassa con le predette sanzioni. Forse questo farà meditare non pochi presunti furbetti. Quelli esposti sono solo i principali problemi della zona, ma l’ordine di esposizione non indica l’ordine di priorità. E’ necessario, insomma un ritorno alla normalità funzionale, civica ed estetica. Va da sé che, qualora i lavori dovessero ancora tardare nel loro inizio, altri saranno resi edotti, con dovizia di particolari, della vicenda in atto, con buona pace di chi pensa di trarne benefici e vantaggi nel mettere i bastoni in mezzo alle ruote. A quel punto, però, non si torna indietro ed ognuno di essi si assumerà le proprie responsabilità. Grazie per lo spazio. Antonio Pitrelli”.