Taormina. Nello Musumeci, candidato del Centrodestra alla presidenza della Regione Siciliana, ha inaugurato la sede elettorale del candidato all’Ars, Antonio D’Aveni (attuale presidente del Consiglio comunale di Taormina) davanti a una folla di gente.
“Antonio D’Aveni – ha spiegato Musumeci – sta affrontando questa campagna elettorale con lo spirito del guerriero e con l’entusiasmo di un ragazzo. Lui è affidabile e autorevole, sta in mezzo alla gente e conosce il territorio. Ricopre da anni, con equilibrio, il ruolo di presidente del Consiglio comunale di una delle città più belle al mondo. Sono sicuro che Antonio D’Aveni farà del suo meglio, anche perché all’Ars abbiamo bisogno di una bella pattuglia di deputati che conoscono bene il territorio e che hanno esperienza, proprio come Antonio D’Aveni”.
“Questa campagna elettorale che mi vede candidato presidente – continua Musumeci – è diversa da tutte le altre, perché diversa è la condizione della Sicilia. Mai eravamo arrivati in una condizione di così tale degrado. Mai la nostra regione aveva avuto il 42% delle famiglie sulla soglia della povertà. L’attuale classe dirigente della politica è incapace. Crocetta, in questa terra, è stato una calamità. Il danno che ha fatto questo Governo è enorme. Crocetta è il primo problema della nostra isola. Ad aggravare la condizione della Sicilia si è messo il Partito democratico. Hanno nominato gli amici del giaguaro, i trombati, i non eletti, i paesani. Una vergogna! Questa Sicilia, che è in ginocchio, ogni giorno vede partire 440 ragazzi. I ragazzi vanno all’estero e spesso non tornano più, se non per qualche giorno di vacanza”.
“La gente ha capito – continua il candidato alla presidenza – che Musumeci è fuori dal coro. Se dobbiamo cambiare, ci vuole un pazzo come il sottoscritto. Pazzo perché non ha padroni, perché non ha segretario nazionale alle spalle, perché non ha un segretario regionale, perché non è iscritto nel libro paga di nessun finanziatore, perché parla di pulizia, onestà e competenza. Sono in giro per la Sicilia da stamattina, ho girato almeno 14 Comuni. Un ragazzo di 20 anni, nella zona tirrenica, oggi mi ha detto: Presidente, non mi faccia partire. Io non ho la bacchetta magica. Sono un uomo che ha la competenza e vuole metterla al servizio dei siciliani. Io non so fare tante cose: non so sciare, non so giocare a carte, non sono mai entrato in un Casinò, non sono un bravo nuotatore. Però so governare. Non temo confronti. Ho governato la Provincia di Catania per 10 anni e l’ho fatta diventare la prima Provincia d’Italia per indice di gradimento. Ho fatto tante cose in 10 anni alla Provincia senza ricevere mai la visita di un carabiniere. Mai la magistratura ha aperto un’indagine”.
“Abbiamo fondato un movimento – spiega Musumeci – che si chiama Diventerà Bellissima. Questa terra è già bellissima esteticamente, ma noi ne vogliamo la rigenerazione. Questa frase la disse Paolo Borsellino, 8 giorni prima che lo ammazzassero, quando parlava con la vedova del poliziotto di Schifani, che voleva andare via dalla Sicilia perché era terra di morte e di mafia. Lui prese il braccio della vedova e le disse: No, se tutti andassero via, qui resterebbero solo i delinquenti. Abbiamo il dovere di restare qui, di combattere, perché nonostante la mafia e nonostante le negatività, questa terra, un giorno, diventerà bellissima. A noi è piaciuta questa frase. Noi questa battaglia la vinceremo”.
“Quegli assatanati e quegli arroganti dei 5 Stelle, che credono di essere la superiorità genetica e hanno 5 deputati rinviati a giudizio solo in Sicilia – afferma Musumeci – erano convinti di aver vinto le elezioni. Poi noi ci siamo compattati e siamo passati avanti. Ancora c’è da lavorare. Ci attaccheranno. Sono passati all’ingiuria. Ho detto ai miei amici di non rispondere, perché loro cercano la rissa, perché per loro la politica è rissa. Non hanno proposte, sanno solo demolire. Loro si nutrono della disperazione della gente. Un esempio? La Capitale. Come può fare il sindaco di una città complessa come Roma una persona che viene indicata candidato con 200 clic? E per cambiare un assessore o il capo ufficio tecnico, chiama Beppe? Significa che deve chiedere il permesso a Beppe Grillo, a Genova, per fare qualsiasi cosa. Davvero la Sicilia ha bisogno di questo? La Sicilia ha bisogno di una guida forte, competente e onesta. Io voglio cambiare la Sicilia. Io non voglio essere un presidente qualsiasi. Io voglio essere ricordato come il presidente che ha tentato di cambiare le cose. Io non sono uguale agli altri. Se fossimo tutti uguali, io da presidente dell’Antimafia camminerei con l’auto blu, invece viaggio con il treno. Stavolta si voterà di testa e non di protesta. Quindi votate Musumeci presidente”.