Giardini. Il silenzio mantenuto durante tutti questi giorni di fermento politico in seno all’Amministrazione comunale viene rotto anche dall’Osservatorio politico “La Fucina”. Il gruppo, costituito da Giovanni Laganà, Salvatore Bonaffini, Lucia Cundari, Claudio Patinella e Giuseppe Sterrantino, che avevano sostenuto la candidatura a sindaco di Nello Lo Turco, ma non erano stati eletti (Bonaffini è entrato in Consiglio dopo le dimissioni da consigliere di Sandra Sanfilippo) dopo essere rimasto a guardare i continui “battibecchi” tra i vari rappresentanti politici ha deciso di diffondere una nota in merito alla vicenda. “Avremmo voluto evitare documenti ed interventi pubblici – esordiscono i componenti dell’Osservatorio – nel commentare gli eventi politici che hanno interessato la maggioranza del sindaco Lo Turco ma riteniamo opportuno che venga immediatamente ed attentamente valutato il quadro politico che si va delineando in queste ultime settimane”. L’azione adottata da alcuni consiglieri di costituire un nuovo gruppo di maggioranza all’interno della stessa maggioranza considerata una contrapposizione interna aveva in un certo senso “frenato” gli scriventi che “hanno tenuto sempre una posizione equidistante e politicamente e non hanno parteggiato per nessuna compagine in quanto fino ieri, tutti i candidati della lista “Duc in altum” eletti e non eletti sono almeno sulla carta, espressione di quella maggioranza che ha permesso al sindaco Lo Turco di vincere le elezioni, ma oggi con queste spinte in avanti, corredate di parecchio protagonismo, tutto impone una riflessione”. Una situazione che viene considerata non tollerabile poichè “il continuo susseguirsi di comunicati, dove gli organi della stessa maggioranza si accusano vicendevolmente di incapacità, dilettantismo, non può e non deve lasciarci insensibili, portando come naturale conseguenza a porre la condizione di un cambio di rotta tangibile nell’attività amministrativa entro tempi ragionevoli. Questo almeno per restituirci un minimo di dignità nei confronti dei nostri elettori, che ci vendono impotenti ed impossibilitati nell’agire”. La “Fucina” si ripromette comunque qualora non cambino le condizioni, nuovi obiettivi e rivalutazioni politiche, “in quanto – scrivono – i nostri elettori non debbano vergognarsi dei voti che ci hanno consegnato. E’ palese che per questa seconda volta ci si aspettava un’Amministrazione coesa e senza teatrini interni con più distensione e valori aggiunti”. Infine si appellano al sindaco, massima espressione della collettività, invitandolo a far valere il suo “diritto-dovere di confrontarsi con la base e prendere le opportune decisioni”.
Francesca Gullotta