Giardini. Il Castello di Schisò (Palazzo Paladino) sarà sottoposto a lavori di riqualificazione e diventerà una location per organizzare importanti attività culturali, il tutto, attraverso una collaborazione tra pubblico (Comune di Giardini Naxos) e privato (la famiglia Paladino proprietaria dello storico monumento). L’iniziativa, che può essere definita un fatto storico senza precedenti, è stata resa nota ufficialmente dal sindaco Nello Lo Turco martedì mattina al Comune, alla presenza dei proprietari del Castello, i fratelli Gaetano e Sebastiano Paladino con i quali il primo cittadino ha stipulato un’intesa che costituisce uno strumento di concertazione per la pianificazione e la realizzazione delle progettualità. L’accordo per la riqualificazione del monumento e il suo utilizzo quale contenitore culturale è stato raggiunto, non a caso, presso il magnifico Castello di Calatabiano, dove qualche giorno fa ha avuto luogo l’incontro tra il sindaco di Giardini Naxos ed i signori Sebastiano e Gaetano Paladino. Presenti anche l’ing. Sebastiano Di Prima, amministratore delegato della Cultinvest (società promotrice dell’intervento di valorizzazione del Castello di Calatabiano) e l’arch. Daniele Raneri, progettista dei lavori di riqualificazione del Castello di Schisò. “L’utilizzo di questo monumento molto rappresentativo per il nostro territorio non più in un ottica di esproprio ma di collaborazione con i proprietari – spiega il sindaco Lo Turco – servirà a dare un nuovo impulso al rilancio dell’economia turistica della città poiché potrà servire a mantenere alta l’offerta turistica del territorio circostante, favorendo la creazione al suo interno di un polo culturale, attraverso il quale ottenere anche una ricaduta occupazionale”. La famiglia Paladino, dal canto suo, volendo aprire alla comunità il “Castello Schisò”, si è posta come obiettivi, predominanti ma non esclusivi, la conservazione e la valorizzazione del monumento, creando un’opportunità di beneficio economico attraverso la sua fruizione da parte di turisti e visitatori e la gestione di attività culturali. Il pubblico ed il privato avranno dei ruoli complementari secondo le rispettive competenze e con modalità differenti. Sarà creata una sede museale del sito storico-monumentale e nel contempo spazi logistici per l’organizzazione di eventi culturali e di servizi annessi che ne miglioreranno la fruizione.
Rosario Messina
a Taormina invece il Comune non è in grado di fare un allaccio fognario dal Castello della Madonna Rocca alla strada sottostante, fare un paio di servizi igienici, mettere una ringhiera lungo la scala per motivi di sicurezza e montare un prefabbricato di legno per i custodi. Risultato: il Castello è chiuso da anni e nel frattempo l’elite intellettuale si diletta con megaprogetti di concerti, cremagliere, ecc. Sfioriamo il ridicolo?