Giardini. Sala gremita al Museo di Naxos, in occasione della “Giornata dei beni culturali siciliani” in memoria dell’archeologo Sebastiano Tusa. La direttrice del Parco Archeologico Naxos Taormina, Gabriella Tigano, ha coordinato un incontro con il pubblico per parlare del Castello di Schisò e dei lavori di recupero, restauro e rifunzionalizzazione che ne faranno il futuro polo museale di Giardini Naxos.
L’incontro si intitolava “Il Castello di Schisò, da roccaforte a museo, mille storie da scoprire”. A introdurre la conferenza è stata la direttrice Tigano, che ha inquadrato il complesso architettonico sotto il profilo storico e archeologico sulle tracce dei documenti d’archivio e dei recenti rinvenimenti della campagna di scavo avviata nella primavera del 2021 e che ha evidenziato tracce di uno stabilimento termale. A seguire è intervenuto il direttore dei lavori, Arturo Alberti, architetto con una lunga esperienza nel restauro di monumenti, che ha illustrato i lavori di questi due anni iniziati con il rifacimento dei tetti del corpo principale e il recupero di alcuni ambienti che saranno destinati al futuro museo archeologico.
Sono intervenuti anche il sindaco di Giardini, Stracuzzi, e l’assessore Toscano. Tra gli ospiti anche il produttore agrumicolo Paladino, erede della famiglia storica proprietaria del Castello di Schisó (conosciuto appunto anche come Palazzo Paladino) che ha ricordato come grazie alla caparbietà del padre si sia preservata quest’area verde, molto ambita con il boom del turismo di massa dai costruttori e dagli imprenditori alberghieri.
Il Castello di Schisò (acquistato dal Parco Naxos Taormina nel 2018 e da allora tra i beni della Regione Siciliana) si trova nell’estrema punta della baia di Naxos, eretto su uno sperone di roccia lavica dell’Etna. Il complesso monumentale è una stratificazione di edifici che risalgono probabilmente al XII-XIII Secolo, quando cioè venne eretta questa roccaforte con una serie di torri angolari attraverso cui vigilare sulla Baia di Naxos.