Giardini. Sottoscrivere una lettera d’intenti volta al rispetto della correttezza elettorale e personale da tenere nei confronti degli avversari politici. E’ questo l’invito rivolto dal candidato sindaco, Giuseppe Rodi, a tutti i colleghi che aspirano alla carica di primo cittadino per le prossime elezioni amministrative del 31 maggio e 1 giugno. Un atto che dovrà essere assunto anche da tutti i candidati al Consiglio comunale al fine di evitare diverbi e scontri verbali e condurre una campagna elettorale all’insegna della pacatezza e dei toni civili, facendo attenzione a non scadere in offese personali. A meno di 2 mesi dalle elezioni i 6 candidati ufficiali a sindaco (Sebi Cavallaro, Agatino Bosco, Giuseppe Cacciola, Salvatore Giglio, Nello Lo Turco e Giuseppe Rodi) stanno lavorando alacremente insieme ai gruppi che li sostengono per definire la composizione delle liste, la realizzazione dei simboli e i programmi da presentare entro i termini previsti. Quindici i candidati per ogni lista, che appoggerà il rispettivo sindaco, di cui 5 devono essere di genere diverso. Ormai completo lo schieramento che supporterà il sindaco uscente, Nello Lo Turco, che parte già da una solida base costituita dai consiglieri di maggioranza rimastigli fedeli a cui si sono aggiunti anche quelli di minoranza Salvatore Bonaffini e Giuseppe Sterrantino. Lista completa pure per “Agorà 2015”, che già da tempo ha scelto il simbolo dell’aggregazione, identificato in una trireme greca che dopo i coffee break tenuti nella sede di via Vittorio Emanuele ha deciso di scendere nei quartieri cittadini promuovendo dei flash mob per un confronto diretto con i residenti e una valutazione oggettiva del territorio. Il primo si è svolto a Calcarone, mentre il secondo è in programma per sabato, alle 16, nella zona di Schisò. Tempo di programmazione anche in casa degli altri schieramenti – che hanno scelto come rispettivi candidati Bosco, Cavallaro e Giglio – dove sono in corso riunioni programmatiche per fare il punto della situazione, utile per proiettarsi verso la fase centrale della campagna elettorale.
Francesca Gullotta