Taormina. Brillante attività quella messa a segno ieri pomeriggio dai carabinieri della Stazione di Taormina (diretta dal comandante Salvatore Vittorio), nell’ambito del contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti… di qualità, destinate al mercato della “Perla dello Jonio”. A finire in manette, sono stati due fratelli, entrambi di Taormina, Marco V. (classe 1986) e Salvatore V. (classe 1973), quest’ultimo con precedenti penali. Da tempo i carabinieri della locale Stazione, con diversi servizi di appostamento, osservazione e pedinamento, ne monitoravano i movimenti, fino all’attività di ieri pianificata nei minimi dettagli e messa a segno con precisione “chirurgica”, dal pedinamento in autostrada al blitz al casello autostradale di Giardini Naxos. I militari, infatti, attraverso un servizio di pedinamento “a staffetta” effettuato con varie autovetture di copertura, hanno seguito una Smart sulla quale i due viaggiavano sino a Catania (ove verosimilmente si sarebbero approvvigionati dello stupefacente) per poi riagganciarli nuovamente al momento dell’ingresso in autostrada con direzione Messina. I carabinieri hanno così pedinato gli ignari pusher sino al casello di Giardini Naxos ove ad attenderli non vi erano i soliti casellanti. Per non destare sospetti, infatti, alcuni carabinieri si sono nascosti all’interno dei gabbiotti sostituendosi ai casellanti pochi attimi prima dell’arrivo della Smart. Pochi istanti ed i due fratelli si sono trovati stretti in una morsa a tenaglia all’interno del casello dal quale stavano per transitare, con carabinieri che sbucavano da tutte le parti e le gazzelle dell’Arma che bloccavano ogni via di fuga. Sull’autovettura è stato rinvenuto un involucro di cocaina purissima del peso di 25 grammi, pronta per essere tagliata e piazzata sul mercato taorminese, nonché la somma contante di 1.000 euro. Nel corso della successiva perquisizione presso l’abitazione dei prevenuti, sono stati rinvenuti un bilancino di precisione, materiale vario per il confezionamento delle dosi e soprattutto una confezione di mannite e 2 confezioni di magnesio solfato, sostanze chimiche solitamente utilizzate per “tagliare” la cocaina. Una volta “tagliata”, la cocaina avrebbe fruttato al dettaglio circa 4.000 euro. I due fratelli sono stati pertanto arrestati e tradotti presso il Carcere di Messina Gazzi.