Giardini. “Nella mia esperienza di amministratore, nella mia qualità di tecnico, ed avendo vissuto in prima linea le vicende afferenti la revoca del Piano regolatore generale, prima adottato nel giugno del 2002 e poi incoscientemente revocato poco tempo dopo ad opera di un gruppo di consiglieri comunali, ma soprattutto avendo visto i nefasti effetti che tale incuria ha portato al nostro territorio, non intenderò con la mia azione di governo perdere alcun ulteriore tempo per l’approvazione di questo fondamentale strumento di programmazione e gestione del territorio”: a dichiararlo, è il candidato a sindaco Seby Cavallaro. “È esistita – spiega Cavallaro – negli ultimi anni e fino ad oggi, una volontà ben chiara di non approvare il Piano regolatore generale, ciò non è da imputare alla mancanza di qualche parere o meno, come è solito dire qualcuno, ma alla precisa volontà di sfruttare tutte le aree edificabili previste. Inoltre anche quando questo non è stato possibile farlo si interveniva con varianti allo strumento urbanistico, applicate in maniera subdola ovvero senza una reale visione complessiva del contesto urbano ed in molti casi in barba alla reale disponibilità di taluni tipologie di aree le quali si sono ipotizzate esaurite quando in realtà non lo erano, approvando centri supermercati, ex bowling e cooperative edilizie su vaste porzioni di territorio agricolo non tenendo in alcun modo in conto di un congruo inserimento delle stesse nel contesto territoriale circostante. D’altro canto, però, si è contrastati interventi edilizi legittimi che invece ricadevano su aree edificabili. Emblematico il quartiere Pallio in cui si è avuta in questi anni una edificazione priva di opere di urbanizzazione che vede puntualmente alle prime piogge le strade allagarsi per assenza di una rete di smaltimento delle acque bianche. Ma gli esempi sono tanti e non è questo il luogo per elencarli. Assicuro alla cittadinanza che il mio primo compito sarà quello di ripartire a grande velocità per la revisione ed immediata adozione ed approvazione del piano regolatore generale per porre fine a questa sregolata azione di disordinata edificazione che in questi anni si è consumata sotto gli occhi di tutti, ma a vantaggio di pochi, e gettare le basi per una crescita controllata e pianificata dell’assetto urbano, ma ancor più per riacquisire i pieni poteri di gestione e programmazione delle infrastrutture necessarie al tessute urbano esistente come strade ed opere di urbanizzazione di cui il Comune è ancora troppo carente. Niente sconti su questa azione”.