Giardini. Da Danilo Bevacqua, presidente del Consiglio comunale di Giardini, riceviamo e pubblichiamo: “Avendo letto le pubbliche esternazioni dell’assessore Giardina dei giorni scorsi, è compito e dovere dell’ufficio di presidenza intervenire. In merito alla proposta di deliberazione sul Regolamento delle Consulte di quartiere, essa è stata bocciata dal Consiglio comunale perché nello Statuto del Comune di Giardini Naxos non è prevista la divisione della città in quartieri e di conseguenza tale proposta è risultata inapplicabile in concreto. A tale determinazione l’organo collegiale è giunto anche tenendo conto delle determinazioni a cui è pervenuta la commissione deputata all’esame preventivo del testo. Per quanto attiene, invece, la libera votazione dei singoli consiglieri, ricordo al vicesindaco che ogni consigliere comunale, in quanto eletto dal popolo, rappresenta la comunità ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato; nell’adempimento delle sue funzioni, connesse alla carica elettiva, il consigliere ha piena autonomia d’azione, di espressione e di voto essendo obbligato unicamente a rispondere alla propria coscienza e morale. Quella piena autonomia di voto che lo slega, nell’atto di esprimere i propri convincimenti, persino dall’appartenenza a maggioranza o a minoranza; deprecabile, a parere dello scrivente, sarebbe il comportamento di un consigliere se egli votasse seguendo ciecamente la sola volontà del gruppo di appartenenza e non la sua. In ultimo, ma non per questo meno importante, l’ufficio di presidenza, nel pieno rispetto dei ruoli delle varie componenti della P.A. e nella pienezza del proprio mandato, non permetterà a nessuno di calpestare la dignità delle funzioni e le prerogative del Consiglio comunale e dei singoli consiglieri comunali. Nell’interesse esclusivo della comunità giardinese, auguro che questa consigliatura possa continuare cosi come è iniziata, con un sereno dialogo tra gli Organi del Comune, mettendo da parte protagonismi ed evitando di fomentare facili populismi da campagna elettorale. Ciascun componente degli organi di rappresentanza popolare è ben consapevole che il proprio percorso personale e politico dipende solo dal voto degli elettori e non dalle nomine di palazzo”.