Giardini. Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento religioso con le solenni celebrazioni della Patrona S. Maria Raccomandata coordinate dal parroco Padre Eugenio Tamà. Ad inizio settimana sono iniziati gli incontri a tema, le novene e le messe serali celebrate da Don Giovanni Tirante. Domani sera, alle ore 19, al porticciolo Saia, dopo la novena, vi sarà la tradizionale rievocazione storica dell’arrivo dal mare del simulacro della Patrona. In pratica, anche quest’anno, la piccola Statua della Madonna realizzata dallo scultore Turi Azzolina, collocata nella nicchia del molo, verrà messa su una barca di pescatori e verrà portata, dopo un breve tragitto in mare, nuovamente fino al molo dove ad attenderla vi saranno i devoti, le autorità civili e religiose. Dopo la storica rievocazione, nello stesso porticciolo, sarà celebrata la Santa Messa presieduta da Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Malandrino, Vescovo emerito di Noto. Al termine della celebrazione, il vescovo benedirà il mare e le barche. Con la rievocazione dello sbarco della Statua della Madonna si entra nel vivo delle celebrazioni in onore della Patrona. Lunedì sera, la novena e la Santa Messa saranno presiedute da Don Carmelo Lupò. Martedì mattina il secondo atteso appuntamento, quello delle ore 10, nella Chiesa Madre per assistere alla discesa del simulacro (su binari) della Madonna Raccomandata dalla nicchia per essere collocato nel fercolo. A seguire, l’offerta dei fiori. Giovedì 8 i solenni festeggiamenti con la processione per le vie della città del simulacro della Madonna. La storia della Patrona inizia nel 1719 quando venne eretta la prima Parrocchia dipendente dall’Arcipretura di Taormina (Giardini fu elevata a Comune solo nel 1847). Venne dedicata a Maria per la fede dei marinai i quali prima di avventurarsi in mare “si raccomandavano”, per essere protetti dalla Madonna. Nel 1851 la prima statua venne distrutta a causa di un incendio nella Chiesa di San Nicola. Ne venne commissionata un’altra, quella attuale, modellata a Napoli nella scuola del Bottigliero intorno al 1853 e portata qui via mare col veliero dei fratelli Cacopardo. Da generazioni i giardinesi, anche emigranti, festeggiano la loro Patrona con una grande devozione. Ricordiamo per tutti Santo Vinci che ogni anno veniva dagli Stati Uniti per assistere alla festa. Di lui, il ricordo di quando saliva fino alla nicchia per aiutare a scendere la statua mentre sventolava un fazzoletto bianco gridando “Viva Maria”.
Rosario Messina