Francavilla. Ritmi esplosivi, voci grandi, ballate potenti e intriganti, costumi sgargianti: “Verde Verdello”. Con questo titolo si è aperta a Francavilla la prima edizione dell’evento che ha avuto affiancato il Premio Internazionale “ Sciara dell’Etna”.
Uno spettacolo coeso, denso di contenuto, avvincente e convincente. E’ stato un susseguirsi di fotogrammi, che, interscambiandosi, hanno dato vita ad una unica pellicola e cioè ridare espressione vitale ad un prodotto locale, attraverso un percorso naturale tra suolo vulcanico, mare e ambiente.
L’Associazione “Amici della Musica e dell’Arte” di Giarre, il Comune di Francavilla (con in testa il sindaco Vincenzo Pulizzi e il vice Gianfranco D’Aprile), il Club per l’Unesco di Taormina Val d’Alcantara e Val d’Agrò, la Regione Siciliana, in stretta collaborazione con l’istituto Scolastico Alberghiero “Falcone” di Giarre, hanno inscenato tre giornate dove, in una location ideale, Palazzo Cagnone, si sono interfacciati esperti agrumicoltori, come i relatori Cutuli e Gozzo trattando il Verdello.
Il convegno ha attenzionato, appunto, il “Verdello“, oro dell’Etna e della riviera jonica nei suoi molteplici aspetti. L’Etna è conosciuta nel mondo per le sue eccellenze, dal vino ai pistacchi, fino all’olio e alle ciliegie. La limonicoltura con i suoi rigogliosi “giardini” accompagna da secoli la storia, la tradizione e la vita sociale ed economica del territorio jonico-etneo. La denominazione “Limone dell’Etna” identifica la produzione di limoni coltivati ai piedi dell’Etna in un’area delimitata da caratteristiche geografiche, climatiche e pedologiche tali da caratterizzare in maniera tipica ed esclusiva i limoni prodotti. Il limone dell’Etna ed i prodotti derivati (gelati, granite, marmellate, succhi, essenze e liquori) rappresentano l’eccellenza tra le produzioni siciliane per caratteristiche qualitative e nutraceutiche.
Le qualità del Limone dell’Etna sono legate alle favorevoli condizioni pedo-climatiche dell’ambiente etneo che riunisce fattori raramente compresenti in altre zone, protetto dal massiccio dell’Etna e influenzato dall’azione mitigatrice del mare e dal sistema di coltivazione che segue obbligatoriamente i metodi della produzione integrata o della agricoltura biologica. Il limone dell’Etna è famoso per la produzione di limoni “verdelli”. Il Verdello è un prodotto tipico dell’area etnea, e non solo; la valle dell’Alcantara ne vanta una fiorente produzione. Si tratta di un prodotto di qualità, l’unico limone italiano che può essere raccolto e consumato d’estate. Il Verdello, inoltre, contiene un quantitativo maggiore di antiossidanti rispetto ai limoni tradizionali, perché la pianta, in una situazione di stress, trasmette al frutto sostanze maggiori rispetto al normale. Il Limone verdello non è una varietà ma è il frutto della rifioritura del limone, ottenuta tramite la pratica della “forzatura” detta “secca”, una tecnica colturale che induce la pianta a rifiorire e produrre frutti fuori stagione.
La Vulcanica brass (12 maestri) ha entusiasmato gli animi dei presenti con musiche, colonne sonore. Rosario Cantarella, nel secondo appuntamento, insieme con la Conpait – Sicilia ha realizzato un dolce particolare dandogli il nome di Sciara dell’Etna. Le musiche, il folklore e l’entusiasmo avvincente del cantastorie Luigi Di Pino hanno coinvolto i presenti rendendoli protagonisti indiscussi.
Domenica sera l’epilogo di questa prima edizione. L’Associazione “Danzando l’800” ha ricreato con costumi d’epoca e danze ottocentesche i momenti salienti del “Gattopardo”. Mentre all’interno della location il Coro polifonico “Nuove Armonie” diretto dalla maestra Anna Simone ha accolto i premiati della “Sciara dell’Etna”.
Il direttore artistico, Gianvito De Salvo, rivisitando i motivi che hanno dato l’input a tale prestigioso riconoscimento, ha premiato Giuseppe Cinnirella (direttore dell’Unità operativa di Emodimanica dell’ospedale “S. Vincenzo” di Taormina) e Sasha Agati (primario del Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina) e, in videoconferenza, Maurizio Viecca, che in videochiamata ringraziava per tale onorificenza. Accanto al “Cuore“, il direttore artistico si rivolgeva alle figure dirigenziali che hanno sofferto ed in silenzio, operando fattivamente in questo periodo pandemico.
I riconoscimenti sono andati per la Pubblica amministrazione a Maria Russo di Palermo, alle dirigenti scolastiche Maria Rita Lo Giudice del Comprensivo di Francavilla, a Monica Insanguine dell’Istituto Alberghiero di Giarre e a Caterina Lo Faro del Comprensivo “Leonardo da Vinci” di Misterbianco. L’istituto alberghiero di Giarre rappresentato dalla preside Monica Insanguine, con l’insegnante Rosario Cantarella in collaborazione con la Conpait Sicilia rappresentata dal presidente Giuseppe Leotta, ha presentato un dolce con il verdello di Santa Venerina denominato La Sciara dell’Etna. A seguito di questa manifestazione è stato consegnato il premio alla docente Silvestro delegata dalla preside. Un omaggio sentito da parte dell’artista Franco Del Popolo Lampuri è stato consegnato al ten. Alfio Polisano, vicecomandante della Compagnia carabinieri di Taormina.