Taormina. “E’ impossibile parlare di Taormina e di come pensare di amministrarla senza mettere il turismo al centro di tutte le politiche comunali”: a dichiararlo è Andrea Carpita, candidato al Consiglio comunale con Mario Bolognari sindaco.
“Nonostante la nostra città sia la prima meta turistica della Sicilia, e tra le principali mete italiane – spiega Carpita- necessita di rivedere la concezione propria di turismo e, soprattutto, di capire su quale tipo di turismo puntare. E’ innegabile, infatti, che una meta come Taormina sia da destinare a un particolare tipo di turismo, che potremmo definire d’élite, andando d’altro canto a regolamentare quel turismo di massa che lascia poco in termini economici, e molto in termini di sovraffollamento fine a se stesso”.
“Per fare questo bisogna semplicemente stabilire delle regole semplici e chiare, che vadano dalla revisione del piano viario, al miglioramento dei servizi, ad una programmazione turistica che sia quasi scientificamente studiata per attirare i visitatori e ai mercati ai quali aspiriamo”.
“Questo è il sentimento che anima la maggior parte delle forze produttive e, in particolare, i giovani imprenditori del settore che rappresento. La nostra concezione di turismo a Taormina è quella di unire il lusso alle tradizioni, presentando una città migliore, più pulita, più ordinata, meno caotica, dove la villeggiatura possa diventare un’esperienza a 360 gradi, conoscitiva del nostro territorio, delle nostre origini, della nostra storia. Per fare questo bisogna partire al più presto con un piano di Ztl serio e adatto alle esigenze di tutti, senza incorrere nell’errore di chiudere totalmente la città, ma mettendo un freno all’arrivo selvaggio di mezzi da toccata e fuga che inevitabilmente non fanno bene al paese”.
Allo stesso tempo va potenziato il trasporto pubblico, puntando magari ad adottare la circolazione di mezzi elettrici nel centro storico. In questa visione, escursionismo e crocierismo, non vanno esclusi ma regolamentati con appositi servizi, sostenibili con dei ticket d’ingresso. In questo modo avremo un centro storico più appetibile agli occhi del turista residenziale, non solo il cliente con elevata capacità di spesa dei cinque stelle, ma anche il visitatore medio che avrà modo di trovare i suoi spazi e che possa riscoprire gli antichi sentieri, le antiche vie del borgo, i monumenti oggi chiusi, tutta una serie di siti da riaprire e rilanciare”.
“Una seria ed accurata programmazione turistica annuale che potrà così, naturalmente, stimolare anche la stagione invernale, con un cartellone di eventi specifico e organizzato e comunicato almeno con il dovuto anticipo così da permettere agli operatori di poter commercializzare la destinazione sulla base di interessi specifici. Una programmazione che possa rilanciare lo storico Festival del Cinema, lavorando a stretto contatto con Taormina Arte, ma che guardi anche a nuove forme di turismo che la città da sempre offre ma che, spesso, non vengono degnamente pubblicizzate”.
“Penso ad esempio alle particolari festività religiose annuali che ci caratterizzano da Secoli (Festa del Patrono, Settimana Santa, Corpus Domini etc.), alla possibilità di organizzare manifestazioni sportive di livello, alle sfilate di moda con i brand di lusso da riportare a Taormina, alle numerose esperienze culinarie che i prodotti della nostra terra ci consentono di offrire”.
“Anche le frazioni dovranno essere più coinvolte in chiave turistica in un’ottica comprensoriale, perché da esse passa la diversificazione dell’offerta: dalle località balneari da rilanciare (come il rifacimento del lungomare di Mazzeo o la realizzazione di una camminata tra Mazzarò e l’Isola Bella), alla frazione di Trappitello che deve invece caratterizzarsi come la porta dell’Alcantara, attraverso una piena fruibilità del vicinissimo Parco fluviale”.