Letojanni. “Nelle scorse settimane, con l’ultimo atto di generosità politica nei confronti del paese di Letojanni, insieme al gruppo politico locale a me vicino, ho proposto per i prossimi cinque anni alla comunità locale un progetto politico-amministrativo da me guidato, al fine di dare fiato propulsivo ad una politica di qualità per una svolta culturale del paese”: a dichiararlo, è Daniela Fileti. “A seguito di ciò – continua – si è registrato un inaspettato fermento e, com’era prevedibile, un’accelerazione da parte di altri gruppi in vista della formazione delle aggregazioni politiche civiche. Il Grand Hotel Leto ha aperto i battenti: gente che entra ed esce dalle liste con la stessa disinvoltura con la quale si registrano i movimenti di un albergo ma, sicuramente, non a 5 stelle. E come spesso avviene, tali situazioni che un tempo venivano criticate, o peggio, suscitavano indignazione, hanno finito oramai per essere supinamente accettate fin quasi all’indifferenza, per diventarne esse stesse costumanza e sistema di vita. Il documento politico-amministrativo, proposto e reso noto poco più di un mese fa sugli organi di stampa locali, è stato la spia luminosa che ha sempre guidato gli incontri e i contatti con i cittadini di Letojanni. Una notevole condivisione per questa idea di futuro si è di certo registrata. Ma questo possibile viaggio si è dovuto scontrare con altri aspetti, presenti in una piccola comunità come la nostra e che spesso determinano, per varie ragioni, delle scelte legate non ad idee e contenuti, ma ad altro”.
“Ho avuto modo di incontrare e di avere contatti, anche telefonici, con belle e stimate persone, con le quali si poteva ripartire, tutti insieme e lavorare per il cambiamento possibile. Ma non ci sono le condizioni. E ciò, per varie ragioni oggettive, spesso non condivisibili, con le quali, mio malgrado, ho dovuto fare i conti. Tutto ciò ha condizionato questo cammino che, in modo franco e leale, voleva essere un ulteriore atto di generosità politica nei confronti del paese per i prossimi cinque anni da parte di chi, come la sottoscritta, si è sempre spesa con passione ed impegno per una crescita sociale e culturale del tessuto nostrano. Ma evidentemente non è bastato. C’è molto livore, rabbia e confusione in paese, mai registratosi in una competizione elettorale. Prove muscolari da un lato. Ostinazione e indisponente presunzione da parte della candidata sindaco, sconfitta alle passate elezioni amministrative. E’ questo il quadro politico attuale. Nello schieramento capeggiato dal sindaco dalle cento verità non si comprende, per esempio,come mai l’asse politico con Eugenio Bonsignore, tanto sbandierato, si sia rotto proprio a ridosso delle consultazioni elettorali. E soprattutto dove si collocherà quest’ultimo e parte del suo seguito adesso, dopo essere stato vice fino ad oggi del sindaco e uno dei più accaniti sostenitori della mia defenestrazione, confermando così un tipico atteggiamento del suo modus operandi in politica: azzoppare gli amici, incensare i nemici che tali si sono poi rivelati. Sic!”
“Il sindaco dalle cento verità in una recente dichiarazione ha sostenuto che dall’altra parte non vede avversari ma solo persone animate dall’odio che vogliono far naufragare il suo progetto iniziato 5 anni fa e che lui intende continuare. Cominciamo col precisare che l’odio, per quanto mi riguarda, è una parola troppo forte ed impegnativa, che riservo per situazioni più importanti. Sicuramente forte risentimento per come ha trattato un assessore impegnato quale ritengo di essere stata. Relativamente al suo progetto, mi permetto di esprimermi affermando che, se le premesse sono quelle manifestate fino ad ora, viste le condizioni del paese, non c’è da stare sereni. Inoltre, in verità, non so giocare a briscola come qualcuno ha detto nel corso di un comizio la sera del 1° maggio. Tra l’altro certi argomenti non dovrebbero essere toccati in una giornata densa di significato come, appunto, quella del 1° maggio, in cui si è tenuto l’irriverente show di un politico locale che sostiene la ricandidatura dell’attuale primo cittadino letojannese. Ma se questa è la situazione relativa al gruppo di Costa, in quella che fa riferimento alla Bucceri, occorre fare presente alcuni fatti. Ci sono stati degli incontri al fine di poter fare sintesi tra i due progetti politici. Nonostante ciò non è stato possibile conoscere il progetto della Bucceri. Vorrei ricordare che la spia luminosa del progetto lanciato dalla sottoscritta insieme al gruppo politico locale a lei vicino, doveva essere di discontinuità e di prospettiva. Lo stesso gruppo, con un grande gesto di generosità politica, aveva anche messo sul tavolo un mio eventuale passo indietro e la proposta di candidare delle persone valide e decisamente presenti sul territorio locale. In seguito, ma in modo particolare in questi ultimi giorni, la Bucceri si è invece prodigata ad avere qualche incontro personale e a fare insistenti telefonate ai soggetti politici indicati dal nostro gruppo. Di cosa doveva parlare con costoro, oltre a quanto era avvenuto con la sottoscritta nel corso degli incontri? Dalle nostre parti questa si chiama slealtà e scorrettezza politica! Altro che sintesi”.
“Come potete capire, qui c’è ormai poco da dire, la politica di basso conio è alla sua apoteosi. Pertanto, qualche giorno fa, il gruppo, riunitosi nella sua totalità, ha deciso che non intende fare salti nel buio e per intenderci fare il comodo ai disegni di nessuno. Prendiamo le distanze pertanto da entrambi gli schieramenti in campo. Il mio viaggio, questo viaggio, si conclude qui. Anche se il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi, come diceva lo scrittore francese Marcel Proust. Ringrazio quanti mi hanno espresso fiducia e stima. Buona vita a Letojanni, ne ha proprio di bisogno”.