Taormina. “Le notizie, spesso confuse e poco aderenti alla realtà, ci costringono a mettere in chiaro alcune argomentazioni”: a dichiararlo è Manfredi Faraci, in rappresentanza dei 9 che hanno lasciato il gruppo di Cateno De Luca.
“In primis – aggiunge Faraci – i motivi, reali, che ci hanno condotto a non firmare le due liste costruite dall’on. De Luca. Credevamo fortemente in questo progetto tanto che alcuni di noi avevano rassegnato le dimissioni da ruoli amministrativi apicali ed erano stati fautori della candidatura a sindaco di De Luca. Purtroppo la politica che non dà la legittima possibilità di esprimere il proprio pensiero, è un tipo di politica che non ci appartiene. Pertanto, abbiamo deciso di andare via. Nello specifico quando era stato chiesto ai 32 candidati di comporre le due liste con i rispettivi 16 candidati, l’assemblea degli stessi aveva condotto ad una soluzione condivisa quasi all’unanimità, come chiunque dei presenti potrà confermare; quella stessa proposta, è stata stracciata il giorno dopo dall’onorevole De Luca. Per giunta, i candidati sono venuti a conoscenza di ciò attraverso un post su Fb. Nel pomeriggio di sabato scorso tutti i candidati sono infine stati convocati da De Luca il quale senza nemmeno dare la possibilità di un confronto e tantomeno di esprimere il proprio pensiero o le proprie perplessità ha tirato fuori due liste da lui create e ha chiarito quella sarebbe stata l’unica soluzione possibile per chi volesse rimanere all’interno del progetto. Le due liste del giorno prima erano state stravolte: Obiettivo dichiarato era quella di conquistare maggioranza e minoranza del Consiglio comunale. Una imposizione senza possibilità di replica alcuna. Vale la pena ribadire come da parte nostra, ma immaginiamo che sia valso per tutti, nulla è stato chiesto: nessuna poltrona, nessun incarico, nessun impegno futuro. E lo affermiamo a testa alta. Ci siamo fidati dell’on. De Luca e del progetto che proponeva, pur senza mai aver avuto il piacere di leggerlo e condividerlo. Siamo stati noi, una volta comprese le strategie di De Luca a decidere di tirarci fuori, e se si afferma il contrario si afferma il falso. Non si possono utilizzare e poi gettare via le persone che legittimamente chiedono di sottoporsi al democratico giudizio degli elettori. Chiariamo, infine, che qui a Taormina non abbiamo mai amato i pupari, infatti non ce ne sono. Ma non ci sono nemmeno burattini”.