Taormina. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, il San Domenico Palace di Taormina punta i riflettori su due donne che hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua ristrutturazione: l’architetto Valentina Pisani, che ha curato la progettazione degli spazi interni ed esterni, e Rosaria Catania Cucchiara, responsabile del progetto di restauro storico. Con la loro passione, determinazione e competenza, entrambe hanno dato un contributo significativo alla rinascita di questa proprietà storica, un ex convento del XIV Secolo aperto come grand hotel nel 1897 e riaperto come Four Seasons Hotel il 1° luglio 2021.
Valentina Pisani
L’architetto Valentina Pisani è di Napoli, dove ha seguito le orme del padre nello studio di famiglia Studio Pisani Morace Architetti Associati. I progetti passati di Pisani comprendono il restauro di edifici ecclesiastici, storici e musei a Roma e Napoli, numerose residenze private, hotel a Napoli e a Capri, diversi ristoranti e interni di yacht. Come sapranno gli appassionati di storia, Napoli e Sicilia un tempo appartenevano allo stesso “Regno delle Due Sicilie” sotto il regno dei Borboni spagnoli. C’è un legame profondo tra la città di Napoli e l’isola della Sicilia, che si sente anche nell’architettura. Non c’è quindi da stupirsi che Pisani si sentì subito attratta dal lavoro di ristrutturazione del San Domenico Palace a Taormina. “Rinnovare un hotel con una così lunga eredità nell’ospitalità e con una posizione così straordinaria, affacciata sul mare e sotto lo sguardo vigile dell’Etna – dice – è stato un percorso affascinante ed emozionante”.
Pisani ha curato il design di tutti gli interni dell’hotel, comprese le camere, il Bar & Chiostro con il Grande Chiostro, il ristorante Principe Cerami, la palestra, la piscina a sfioro all’aperto e il ristorante Anciovi a bordo piscina. I suoi interni si fondono rispettosamente con le caratteristiche storiche dell’hotel, conferendo agli spazi un’eleganza contemporanea. Il suo design è caratterizzato da colori chiari e toni neutri, talvolta vivacizzati da colori più intensi, come il rosso corallo nella “Sala della Grande Madia” e il verde acqua nella “Suite Princess Cecilie”. Specchi fumé e dettagli in bronzo arricchiscono gli spazi, così come l’utilizzo di materiali pregiati, come il marmo della Patagonia per le camere, marmo di Breccia Carrara per i bagni, pavimenti in pietra di Modica nella zona della reception abbinati al marmo nero di Port Laurent del Marocco.
“La grandezza, la storia, l’unicità e il patrimonio storico-artistico dell’hotel mi hanno travolto con profonda emozione. Ho intrapreso il progetto con determinazione e rispetto, cercando di proiettare questo edificio antico, con la sua atmosfera austera e sacra, nel futuro dell’ospitalità di lusso”, conclude Pisani.
Rosaria Catania Cucchiara
Con la sua storia che risale al 1400, il San Domenico Palace è un gioiello della storia dell’arte siciliana. Una delle sfide più importanti nella ristrutturazione dell’hotel è stato il restauro di tutte le opere d’arte, dipinti, affreschi, statue, nonché degli elementi antichi dell’hotel, come le sue colonne, i portici e i soffitti a volta. Tutto questo doveva essere fatto sotto la sovrintendenza del Comune, che tutela con fervore il patrimonio artistico siciliano. C’era una sola donna che poteva farlo: Rosaria Catania Cucchiara. Originaria di Messina, Rosaria Catania Cucchiara ha studiato nella sua città natale e in Vaticano, lavorando a numerosi prestigiosi progetti di restauro in tutta Italia. Per il progetto del San Domenico Palace, ha guidato una squadra di quattro persone tutta al femminile, specialiste del restauro artistico. Catania Cucchiara e il suo team sono guidati dalla passione per la preservazione del patrimonio culturale e artistico italiano.
“Purtroppo – spiega – qui in Italia le persone spesso non sono consapevoli dell’immenso patrimonio culturale che le circonda. Ristrutturare il San Domenico Palace è un incredibile motivo di orgoglio, è un posto magico, uno scrigno di arte e di storia. Perché il tocco di una donna può essere preferibile a quello di un uomo nell’arte del restauro? Secondo la mia esperienza, le donne tendono ad essere più pazienti e attente, si prendono cura degli oggetti con una sensibilità diversa dagli uomini. Forse è qualcosa che ha a che fare con l’istinto materno”.
Una delle sfide più grandi che il team ha dovuto affrontare è stato il lavoro sul Chiostro Antico dell’hotel. Le colonne del chiostro, il quale risale al XIV Secolo, si erano nel corso dei secoli incrostate di calcare, probabilmente a causa dell’accumulo di acque piovane drenate in modo improprio. Ci sono voluti tre mesi di scalpellatura e infine di perforazione per rimuovere il calcare e ripristinare le antiche colonne. Ma quando si tratta di sapere l’opera preferita di Rosaria a Taormina, ci dà un consiglio sorprendete: “Guardare l’alba ogni mattina dalla nostra terrazza durante la ristrutturazione è stato qualcosa di davvero speciale. Alla fine la natura offre lo spettacolo più bello e la vista dall’hotel non ha eguali”.
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