Un 39enne cura per anni una cisti al bacino, ma poi si rivolge al famoso ortopedico dott. Filippo Cardillo e scopre invece di avere un raro tumore. Operato dal luminare, adesso è tornato a una vita normale. Ma raccontiamo la storia nei dettagli. Da anni un 39enne siciliano, libero professionista, accusava dolore all’anca destra. Dopo varie visite in diversi ospedali, gli veniva diagnosticata una banale cisti all’emibacino destro. A causa del persistere della sintomatologia dolorosa, il ragazzo si recava alle visite constatando un aumento delle dimensioni della sedicente cisti che da pochi centimetri aveva invaso l’emibacino destro. Tre mesi fa veniva sottoposto (in un ospedale siciliano) a biopsia ossea, da quest’ultima si riconfermava la diagnosi di cisti ossea. Alla luce delle nuove analisi l’ortopedico e l’oncologo gli consigliavano un riempimento della cisti con del cemento. Il ragazzo si rivolgeva al noto chirurgo ortopedico dott. Filippo Cardillo, il quale vedendo le indagini radiografiche non aveva creduto alla prima ipotesi di cisti e nonostante fosse stata eseguita la biopsia, non credeva essere molto attendibile e non uniforme alle immagini strumentali presentate. Non contento di ciò il dott. Cardillo sottoponeva il ragazzo a nuove indagini strumentali come tac e rmn scintigrafia ossea total body e marker tumorali: tutti davano esito negativo. Il luminare, nonostante tutto fosse negativo, comunicava al ragazzo di non essere sereno e di volerlo sottoporre ad intervento chirurgico di svuotamento della massa dell’emibacino destro. In data 16 gennaio sottoponeva il 39enne a intervento chirurgico di svuotamento totalitario della enorme massa e con nuova tecnica ricostruiva l’emibacino con osso sintetico, ripristinando la funzionalità e la consistenza senza sacrificio anatomico alcuno in assenza di riempimento di cemento, come ipotizzato dagli altri colleghi, stroncando quindi il procrearsi della massa abnorme. Il dott. Cardillo, a causa dell’enorme costo dell’intervento, riusciva a far azzerare i costi: lui (insieme alla sua equipe), nonostante l’alto rischio chirurgico, operava a titolo gratuito facendo sì che la clinica di Cattolica sostenesse interamente il costo elevato dell’intervento. A distanza di 10 giorni l’esame istologico dava diagnosi di tumore mixoide aggressivo. Il dott. Cardillo metteva in rieducazione motoria il paziente per un pronto recupero ad una vita normale. Oggi il paziente sotto controllo oncologico può abbracciare con gioia e serenità sua moglie e la sua dolce bambina camminando in assenza di dolori con una rinascita fisica ed emotiva.