Catania. Metti una food blogger che gioca con gli ingredienti e con le parole, che ha creato un blog solo da qualche mese che si chiama ‘‘Tacchi e Sapori ’’, connubio perfetto tra la sua identità aziendale, rigorosamente caratterizzata da tacchi e tailleur, e i sapori che crea ai fornelli, rivisitando i piatti della tradizione culinaria siciliana ed italiana.
Il suo non è solo un blog, è un monito, per incoraggiare altre donne a lanciarsi, a credere in loro stesse e nelle loro potenzialità, e, per condividere, soprattutto, l’esperienza da manager aziendale, stanca di essere messa da parte e di correre, vanamente, verso il successo.
E prendi uno chef, oggi anche docente, con ventennale esperienza tra cucine e fornelli: un amore per la cucina nato in tenera età, una passione travolgente che spinge questo ragazzo, giovanissimo a trascorrere le vacanze estive a lavoro nei ristoranti per ‘imparare un mestiere’, come si diceva una volta, dando continuità a quello di famiglia.
Cosa possono avere in comune? Beh! Più di quanto si possa credere, se entrambi hanno voglia di raccontare e di raccontarsi attraverso i propri piatti ma soprattutto una gran voglia di condividere esperienze, pronti a rimboccarsi le maniche e ricominciare da zero, se occorre, sfruttando le proprie inclinazioni. Il risultato? Una ricetta esplosiva che li porterà dritti al successo.
Negli ultimi anni l’argomento food ha preso sempre più spazio, merito delle trasmissioni televisive ad esso dedicato. Qualcuno ne critica la spettacolarizzazione, ma credo che possa essere solo considerata con un’accezione positiva, perché si sono create nuove opportunità di lavoro e nuove figure professionali.
Il progetto che vede coinvolti Paola Insanguine e Rosario Leotta e che prende il nome di “Cronache di sapori”, punta alla valorizzazione del territorio in tutte le sue declinazioni: dalla promozione di brand locali e nazionali, alla preparazione di piatti utilizzando materie prime a km zero.
Priorità assoluta diventa, in quest’ottica il networking, “fare rete” tra aziende ed addetti ai lavori permette una crescita reciproca. Esaltare la Sicilia e le sue belle realtà con progetti ambiziosi come questo, è quello di cui abbiamo bisogno, in una regione che troppo spesso si nasconde dietro ciò che manca e non esalta ciò che possiede.
Ecco come si racconta Paola, founder di “Tacchi e Sapori”: “Sono una donna che si rimbocca le maniche e ricomincia da zero, sfruttando le proprie inclinazioni, rimettendomi in discussione sono arrivata alla consapevolezza che la vita inizia a quarant’anni più uno. Quando i fatidici anta si avvicinano, non ci si sente pronti a fare il salto, la sensazione è quella che cambi improvvisamente tutto, cominci a pensare che sarà ormai troppo tardi per iniziare un nuovo progetto perché ti senti fuori da qualsiasi contesto, esclusa, quasi spacciata”.
“Io ne ho compiuti 41 di recente, ed è ovvio che questi anni me li sento tutti sopra le mie spalle, la mia vita è sempre stata piena, ma solo a momenti questa pienezza era appagante e gratificante. Ho vissuto sempre come se mi mancasse quel piccolo pezzetto di un qualcosa per essere completa e felice, ho vissuto con l’inseguire costantemente ciò che era assente nella mia vita, ma senza essere capace di dare un nome od una forma a questa assenza. Ho sognato moltissimo, ma mia madre mi riportava puntualmente con i piedi per terra, a ciò che convenzionalmente fosse concreto e stabile. Io, invece, volevo volare”.
“E ora che sono diventata grande, e non sento più il peso dell’influenza materna, mi sono lanciata in un nuovo progetto, fregandomene della mia età ed anche se sono fuori tempo massimo, sto dando tutta me stessa per creare qualcosa che sia mia al cento per cento, che mi occupi attivamente ma che soprattutto mi diverta”.
“Ed è questo lo spirito con cui voglio realizzare il mio sogno che vede protagonista la passione per la cucina ed un vecchio amore per la scrittura, stavolta deve essere puro divertimento e zero aspettative. Chissà magari è proprio questo il pezzetto che mi mancava. Non disdegno l’idea di guadagnare preparando peperoncini sott’olio e confetture”.
Rosario, o Saro per gli amici, racconta che la sua carriera è lunga vent’anni, spinto dalla sua grande passione per la cucina, si perché a quei tempi non esistevano trasmissioni che potessero influenzare e mostrare questo mestiere come qualcosa di interessante, l’inclinazione era la giusta leva, non l’emulazione.
“Tanti ricordi – spiega Rosario – tra ordinazioni su carta, alla vecchia maniera, centinaia di clienti, pentole, posate i cui rumori risuonavano alle orecchie, persino di notte, quando provavo a riposare, ancora carino di adrenalina per la giornata appena trascorsa. E ancora, sapori, ricette, odori, ingredienti, rimproveri veri, quelli che ti fanno crescere, piangere e cadere, per poi rialzarti più forte di prima, con un sapere in più, pronto a raccogliere le gratificazioni frutto dell’esperienza che si è consolidata di anno in anno”.