Taormina. “Turismo: crisi a Taormina, chiusi hotel a cinque stelle. Tra questi il famoso albergo S. Domenico. Mancano i vip”: lo scrive l’Ansa in un “lancio” del 22 dicembre 2010. “Molte strade deserte e quasi tutti gli hotel a 4 o 5 stelle chiusi”, continua l’Agenzia. “La maggior parte degli alberghi, nella cosiddetta Perla del Mediterraneo, soprattutto quello di categoria superiore – è l’intervista rilasciata all’Ansa dal vicepresidente di Federalberghi Sicilia, Nicolò Farruggio – sono sbarrati per mancanza di richieste e lo rimarranno fino a Pasqua”.
“Tra questi, c’è anche il lussuoso Hotel S. Domenico, che nella sua storia non aveva mai chiuso i battenti durante il periodo invernale”. Sulla vicenda sono intervenuti il presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Italo Mennella e il presidente dell’Associazione “Imprenditori per Taormina”, Franco Parisi.
“Gli alberghi a 5 stelle di Taormina mare – spiega Mennella – hanno sempre chiuso per tutto il periodo della stagione invernale. Per quanto riguarda il San Domenico ed il Timeo, alfieri della hotellerie cittadina, di cui va fiera tutta l’imprenditoria e oltre che la cittadinanza, per il loro valore storico e simbolico, c’è da dire che i due alberghi, oggi acquisiti da due grandi, moderne e prestigiose compagnie che ancora credono nel marchio Taormina, tanto da investirvi oltre cento milioni di euro in tre anni, necessitavano di urgenti lavori di manutenzione e migliorie, lavori vissuti in un grande progetto che prevede un minore numero di stanze a vantaggio di un miglior comfort e qualità di servizi che vanno interpretati in una ricerca di stile rivolto ai viaggiatori dei nostri tempi. Una chiusura che è un buon segnale per gli anni futuri, ossia quando il viaggiatore invernale sarà ricevuto da queste come dalle altre strutture alberghiere taorminesi con quello stile, con quella cortesia e con quella eleganza che hanno reso Taormina e la Sicilia famosi nel mondo.
Altro discorso interessante riguarda la gestione e la commercializzazione del Palazzo dei congressi che assolutamente vogliamo adeguato alle moderne esigenze e su questo stiamo finalmente lavorando con energia ed entusiasmo per poi passare ad una seconda fase ancora più impegnativa e difficile che è quella della commercializzazione. Le difficoltà create dalla pesante crisi economica si sommano a quelle di una politica dei trasporti a noi sempre avversa, nonostante ciò il Palazzo dei congressi ha prodotto da solo oltre ottomila presenze alberghiere oltre l’indotto tanto da avere un notevole incremento percentuale rispetto alla stagione passata.
Taormina, infine, per la sua particolare situazione storica e geografica, per quello che è stato ed è, non può essere venduta a pacchetto come i cine-panettoni o le spiagge del Mar Rosso non per snobismo, a tal punto che siamo pronti a sostenere un progetto comune per il quale saremmo disponibili ad adeguarci a tariffe promozionali che devono però tenere conto della qualità dei comfort che Taormina indubbiamente dispone in maniera maggiore rispetto alle altre località isolane e disponendo il più alto numero di lavoratori in regola per almeno da sei a otto-dieci mesi e nessuno sa quanto male ci fa quando dobbiamo ridurre il personale, consapevoli che il maggior patrimonio per un albergo sono i suoi dipendenti anche essi gelosi ed orgogliosi della loro formazione professionale sulla quale da sempre investiamo.
Cosa dobbiamo fare, vendere anche noi l’anima al diavolo del consumo del turismo tutto compreso, deturpare il nostro magnifico habitat naturale già tanto minacciato costruendo alberghi come mausolei con più di duecento stanze e cimentarci nel turismo a pacchetto, aprire a quegli speculatori senza scrupoli che portano denari non cristallini che hanno però trovato le porte chiuse. I tempi sono difficili e difficile è trovare le ricette o le bacchette magiche per risolvere i problemi. Il confronto delle idee e l’impegno nel nostro lavoro nell’interesse della nostra collettività ci danno forza”.
“Anche quest’anno a Taormina, come da quasi vent’anni – spiega Parisi – subito dopo Natale alcuni hotel a cinque stelle chiudono per reali esigenze di ristrutturazione.
Facciamo presente che ogni località turistica ha fisiologicamente un periodo dell’anno meno frequentato e quindi più idoneo a poter effettuare lavori di ristrutturazione necessari per mantenere il livello di qualità scelto dalla politica turistica che da anni Taormina ha intrapreso, senza così disturbare la quiete del turista durante i periodi più affollati.
Taormina è una località che sarà sempre la capitale del turismo siciliano, come dimostrano le statistiche fornite dal locale Ufficio Turistico Regionale che vedono la nostra città in continua crescita con le presenze turistiche, specialmente quelle a cinque stelle”.
Il discorso di Mennela potrebbe essere giusto, se riferito alla Taormina di 50 anni fà. Ma, nella Taormina d’oggi, è proprio questo atteggiamento che sta facendo morire il turismo.Non si fanno pacchetti, si vuole puntare sul turismo di elite, ma cosa offre Taormina? Già la strada che porta a taormina è una specie di trazzera dovrebbe essere un viale, e poi una volta arrivati a taormina? Mondanità, per non disturbare qualcuno,i locali chiudono quando in altri posti aprono, teatro, avvenimenti di richiamo, neanche per sogno.Taormina offre poco per un turismo d’elite (da quanto si litiga per il porto)ed è cara per un turismo tipo “Mare rosso”.In questi decenni è stata governata come un normale paese di provincia, meritava certo di più per continuare a tenere alta la fama di perla dello Jonio, purtroppo è rimasto solo il ricordo degli splendori di un tempo. Mentre altre località si sono specializzate in tipologie di turismo ben precise, Taormina si è coricata sugli allori, pensando che solo la fama e il nome potesse attirare i turisti.Per quanto riguarda il confort l’eleganza e ospitalità delle strutture alberghiere taorminesi superiore ad altre località, ho qualche dubbio.
ma dove è la crisi? ma quale crisi? Almeno è così che dice il presidente del consiglio Berlusconi…..
Difficile la situazione nella splendida Taormina…
quanto fa male vedere la nostra Città vuota per 5-6 mesi l’anno…
Non resta che sperare nei corsi e ricorsi storici affinchè torni
quella di un tempo!!
Felice Natale a tutti
Negozi e pubblici esercizi acquistati. Che devono pompare soldi in investimenti spesso in perdita, ma utili per giustificare spese e redditi. Negozi dove il lusso si spreca ma di clienti se ne vedono ben pochi.
sono d’accordo con entrambi, anche se…..da dove attinge Taormina per il personale “altamente qualificato”? dato che non esiste in loco una vera e propria scuola alberghiera veramente professionale e di tradizione per le manovalanze? Una località turistica come Taormina dovrebbe vantare una scuola alberghiera di prestigio.Perchè non destinare Palazzo dei giurati o altro luogo pubblico a questa destinazione?
Secondo punto, questi grandi alberghi con tante stelle, non hanno bisogno di un contorno equivalente? o pensate che i vips quando escono a cena entrano nella prima trattoria che gli capita? o se vogliono passare una serata ad ascoltare musica dal vivo o bere un drink fuori dalla porta dell’albergo, quale night club esclusivo verrà loro raccomandato dal ricevimento?
Terzo punto, dando una sbirciatina nelle aiuole e in giro si notano cartacce, lattine, ecc., materiale indegno della “Perla dello Ionio”, forse gli spazzini non sono “addestrati” adeguatamente? o sufficientemente motivati?
Bèh, non resta che prepararci “adeguatamente” alla nuova stagione e ovviamente….che Dio ce la mandi buona!!!