Taormina. “Una parte dei ristoranti e dei bar del centro storico di Taormina potrebbe rimanere chiusa a oltranza, anche fino al mese di aprile del 2021”: sono le parole dell’imprenditore Mario Castorina, che nella capitale siciliana del turismo gestisce alcune attività commerciali nell’ambito della ristorazione.
“Anche se il premier Conte ha annunciato che per ristoranti e bar ci dovrebbe essere il via libera dal 1° giugno – spiega Castorina – io e i miei soci con molta probabilità continueremo a tenere chiuse le nostre attività commerciali. Il servizio di asporto e la consegna a domicilio, possibili dal 4 maggio, non li prendiamo neanche in considerazione”.
“La stagione turistica, purtroppo, è ormai bruciata. Non c’è più nulla da fare. Per salvare il salvabile potremmo decidere di riaprire le nostre attività in piena estate, nella seconda parte di luglio o addirittura ad agosto, ma non è detto. Bisognerà vedere quanti vacanzieri saranno alloggiati negli hotel cittadini. Ricordo a tutti che l’85% circa dei turisti che viene a Taormina è straniero. Rimane il 15% di clientela italiana, ma è un dato che in questo momento non significa nulla”.
“In ogni caso sarà indispensabile istituire dei check-point nei principali punti di ingresso della nostra città con dei test rapidi ai visitatori. Potremmo anche prendere esempio dalla Sardegna che, a quanto pare, consentirà gli accessi nell’isola solo a chi è in possesso di passaporto sanitario. Chi sarà trovato positivo al Covid-19 dovrà essere rispedito al mittente. Mi dispiace dire così, ma non abbiamo altra scelta. Il coronavirus ancora non è stato sconfitto. Sento parlare tanti scienziati anche a livello locale, ma fin quando non si trova un vaccino siamo tutti in grande pericolo”.
“Vorremmo poi capire al più presto – prosegue Castorina – quali saranno le misure adottate per ristoranti e bar. Lasciare due metri di distanza tra un tavolo e l’altro sarà già penalizzante. Se i due metri di distanza saranno da persona a persona, allora sarà meglio riaprire a emergenza finita. Nel frattempo, spero che l’Amministrazione comunale intervenga in aiuto delle imprese cittadine. Secondo noi, in questo periodo, non bisognerebbe far pagare alle aziende determinati servizi, come ad esempio la tassa sui rifiuti, il suolo pubblico e altre imposte comunali”.