Taormina. Numerosi imprenditori taorminesi, a causa della crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19, hanno deciso di unire le forze costituendo un gruppo denominato “Giovani per Taormina”. Tra gli obiettivi c’è quello di riunire una volta per tutte le tante aziende cittadine sotto un’unica associazione per affrontare, in modo costruttivo, i problemi di tutti gli operatori commerciali del territorio. Il gruppo di lavoro è composto da Giorgio Siligato, Christian Sciglio, Cristian Aversa, Alessandro Currenti, Paolo Trimarchi, Gianluca Savoca, Alessandro Alesci e Giuseppe Mollica, che sono sostenuti in questa “missione” da tantissimi altri imprenditori della capitale siciliana del turismo.
“Mai come oggi – spiegano i componenti del gruppo – è necessario confluire tutti in un’unica associazione di imprenditori, visto che al momento sono diverse quelle esistenti. Sarebbe opportuno creare un nuovo sodalizio perché, vista anche la crisi economica in corso, bisogna essere uniti se vogliamo rappresentare una grande forza. Dobbiamo lavorare tutti insieme per un obiettivo comune nell’interesse della collettività e operare costantemente per cercare di dare alle varie istituzioni le indicazioni tali da poter trovare una soluzione importante in un periodo di criticità sanitaria, sociale e finanziaria”.
Il gruppo ha preparato un’istanza che è stata inviata: al premier Giuseppe Conte; al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci; al sindaco della città metropolitana di Messina, Cateno De Luca; ai sindaci delle città di Taormina, Giardini, Castelmola e Letojanni, rispettivamente Mario Bolognari, Nello Lo Turco, Orlando Russo e Alessandro Costa; alla direzione regionale dell’Inps e ad altri enti e istituzioni.
“Le istanze presentate – spiegano i commercianti – hanno lo scopo di portare all’attenzione delle istituzioni le nostre problematiche, affinché si trovi la soluzione migliore per affrontare questo lungo periodo e garantire un’immediata ripresa economico-finanziaria. I punti da noi elaborati, che spieghiamo qui di seguito, sono diversi. Dare vita al Taormina Covid Free, con checkpoint nei vari punti di ingresso della città e con l’ospedale pronto ad eventuali emergenze. Con l’utilizzo di test sierologici sarà possibile accertarsi di eventuali soggetti contagiati dal virus così da tutelare i nostri concittadini e quanti vorranno venire a visitarci. Provvedere all’annullamento dei costi fissi, come ad esempio forniture e tassazioni, nel periodo di chiusura forzata imposta dalle autorità. Intervenire in qualche modo sui canoni d’affitto per tutto il periodo di chiusura obbligato. Necessario abbattere i costi del lavoro al fine di favorire le assunzioni in un periodo di grave crisi economica e sospendere le cartelle esattoriali per almeno 3 anni, nell’obiettivo di garantire la ripresa economico-aziendale. Considerato che il periodo di bassa stagione sarà abbastanza lungo e cioè da ottobre 2019 ad aprile 2021, elargire alle aziende un contributo economico a fondo perduto. In fase di ripartenza, bisognerà rivalutare i flussi turistici internazionali, mirare alla cura dettagliata dell’arredo urbano e degli spazi verdi al fine di offrire un miglioramento nell’impatto ambientale e infine controllare attentamente il territorio”.
“È evidente – proseguono i giovani imprenditori – che le restrizioni e le norme sanitarie emanate con i decreti del Governo siano un grande problema in una realtà come la nostra, dove le aziende sono totalmente penalizzate e quindi costrette alla chiusura. La nostra passione e la nostra professionalità sono state messe davvero a dura prova. Mascherine, guanti e distanziamento sociale sono tutte condizioni difficili da mantenere nel nostro lavoro, ma qualora dovessimo essere messi nelle condizioni finanziarie di riaprire, cercheremo di fare del nostro meglio per regalare ai gentili ospiti della città momenti speciali in totale sicurezza. Taormina, purtroppo, sta attraversando un periodo di grande difficoltà sotto tanti punti di vista. Sono in difficoltà i nostri collaboratori, ai quali finiranno disoccupazione e Cassa Integrazione. Sono in difficoltà le nostre aziende, rimaste senza aiuti e con dei costi fissi incredibili. Sono in difficoltà le nostre famiglie, che vivono grazie al nostro lavoro, che svolgiamo giorno e notte con grande passione e con immensi sacrifici”.