Taormina. Ultime fatiche del 2020 per il settore giovanile del Città di Taormina, con Allievi e Giovanissimi impegnati al Garden Sport di Mili Marina. Allenamenti in forma individuale, rispettando le disposizioni del DPCM in atto per i piccoli arcieri, che stanno dimostrando grande attaccamento alla maglia, come confermato dal vicepresidente Natale Mangano: “Nonostante i campionati siano fermi e tutto sia in una bolla di inconsapevolezza e incertezza – dice – i nostri ragazzi ci stanno mettendo l’anima, portando avanti la nostra mission con grande cuore e senso di responsabilità”.
Anima dello Sporting Atene con Nicola Spanò, responsabile del settore giovanile del Città di Taormina, Natale Mangano ripercorre la storia del piccolo sodalizio messinese che quest’estate si è unito allo Sporting Taormina di Mario Castorina: “Il nostro obiettivo è sempre stato incentrato sulla formazione dei giovani – afferma Mangano – farli crescere e dargli l’obiettivo dello sbocco in prima squadra. Lo Sporting Atene era nato secondo questa mission nel 2015 dall’unione tra l’Atene e lo Sporting Club: avevamo 230 bambini iscritti nella nostra scuola calcio e un bel settore giovanile, che negli anni ha conquistato dei titoli sia nei Giovanissimi che negli Allievi. Però nel calcio ci vogliono tante risorse e strutture e queste vittorie hanno reso la nostra piccola società appetibile. Qualcuno si è accorto di noi e in estate è arrivata la proposta di Maurizio Lo Re e Giovanni Cardullo di condividere questa nostra passione con Mario Castorina. Abbiamo detto di sì perché volevamo crescere e condividere un unico progetto con l’obiettivo della prima squadra per i nostri ragazzi. Il sogno di una vita che si è realizzato e per questo sono grato per l’opportunità che ci è stata data”.
Nel Città di Taormina, Mangano è anche il responsabile della squadra di calcio a 5, inizialmente affidata a mister Raffaele Tusa e che avrebbe preso parte al torneo di Serie D, fermato, però, prima dell’avvio: “Potevamo contare su un gruppo di ragazzi che abbiamo coltivato negli anni – continua – ma con la squadra pronta a partire ci hanno stoppati. Spero che la situazione si possa sbloccare al più presto, anche se credo che loro saranno gli ultimi a iniziare. Noi saremo lì, pronti a sostenerli, consapevoli che tutto quello che ci sta investendo non è un gioco, ma una cosa grave che dobbiamo vincere al più presto e superare”.
Insegnante di educazione fisica nelle scuole superiori, il vicepresidente Mangano spiega anche come questo lungo periodo senza socialità in classe possa incidere fortemente sul piano sociale e sociologico: “Una delle problematiche più grosse scatenate da questa pandemia – spiega – è proprio l’assenza di contatto, l’antisocialità. Noi insegnanti ce ne accorgiamo quando i ragazzi stanno dietro a un monitor e non comunicano neanche tra di loro. L’assenza di approccio fisico, di contatto minimo o il parlarsi con la mascherina che è tanto utile, ma che tanto ci distanzia creando un muro, ha portato a difficoltà sociali e psicologiche. I ragazzi sono tramortiti da questo effetto che noi insegnanti dobbiamo scardinare, cercando di proporre una sana abitudine di vita, chiedendo loro di continuare a fare attività e mantenendo un regime alimentare che sia adeguato alla situazione. I nostri ragazzi del settore giovanile devono capire la fortuna che hanno di fare attività, di restare in comunione di intenti e socialità con i coetanei e continuare questa forma di distaccamento dal monitor, che ci vincola mentalmente e fisicamente”.
Spesso con retorica, l’obiettivo comune di tutti è mettersi alle spalle questo 2020, proiettandosi con i migliori auspici verso il 2021: “Il nostro obiettivo – conclude Mangano – è formare questi ragazzi a 360°. Al di là del risultato calcistico, che resta importante, vorremmo che crescano come giocatori, ma soprattutto come uomini: in una società in cui i valori e i fondamenti stanno venendo a mancare, cercheremo di insegnare loro la giusta mentalità da utilizzare nella vita”.