Dal consigliere comunale di Castelmola, Stefania D’Agostino, riceviamo e pubblichiamo: “Caro direttore, avendo già risposto in precedenza, riguardo la questione elettrosmog, al mio collega Pippo Intelisano, non voglio dilungarmi né tanto meno ripetermi con chiarimenti e precisazioni già espressi in merito a quella mia iniziativa, che si cercava di strumentalizzare. Detto questo, tuttavia, non posso ignorare di essere stata presa di mira, quindi vorrei esporre alcune considerazioni. All’inizio sono rimasta un po’ perplessa dalla provenienza del sollecito alle dimissioni e sorpresa dal fatto che sia stato chiamato addirittura un politico della vecchia guardia ad avvocato difensore. Ma difensore poi di chi? Si tratta, a dire il vero, di una difesa un po’ equivoca, chi trarrebbe più giovamento dalle mie dimissioni da consigliere? Un collega di minoranza? Mah! Appare poco plausibile, è amaro constatare che si diventa scomodi quando si compie il proprio dovere. Non credo, comunque, di dover dimostrare coraggio né di dover ricevere lezioni di correttezza morale, ritengo di aver mantenuto, per quanto mi riguarda, sia nelle mie idee che nelle mie azioni, coerenza fin dall’inizio cercando sempre di mantenere fede all’unico vero impegno morale, quello assunto con i cittadini. Proprio sulla base di tale impegno ho scelto di rimanere per cercare di intraprendere le iniziative che competono al mio ruolo, sollecitando all’azione un esecutivo che, pur non contando componenti effettivamente eletti (oltre, naturalmente, il massimo organo monocratico, come pregia autodefinirsi il sindaco), sembra spesso credere di poter fare a meno del Consiglio comunale, organo che rappresenta, in questo caso più che in altri, l’intera cittadinanza. Le cosiddette scelte autonome, di cui mi si accusa, poi, quasi come se essere muniti di raziocinio e decidere autonomamente fosse un reato di lesa maestà, altro non sono che l’attività di gestione e di controllo che ogni consigliere dovrebbe eseguire, così come prevede il mandato. A tal riguardo vorrei far conoscere o rammentare a qualcuno l’art. 14 dello Statuto Comunale, secondo il quale i consiglieri comunali rappresentano l’intero Comune. Ad essi non può essere dato mai alcun mandato imperativo. Esercitano le loro funzioni con piena libertà di opinione e di voto. Sono responsabili dei voti che esprimono sui provvedimenti deliberati dal Consiglio. Non mi importa se altri vorranno continuare a chiedere le mie dimissioni, non mi demoralizzano, se è questo che credono di fare e francamente non mi interessa, ho un mandato da portare a termine e non mi lascio intimidire e per chi ancora avesse dei dubbi lo ribadisco a caratteri cubitali che non mi dimetto”.
Complimenti Stefania ottimo intervento. Oramai il momento del giudizio (elettorale) è alle porte.
Povero Carmelo Russotti, da fine stratega a cospiratore in esilio, un grande avvenire dietro le spalle!
l’abbiamo stra-capitoooo, NON TI DIMETTI!!! cerca di non farti strumentalizzare, come è successo in passato e non te ne sei neanche accorta, e stai attenta al prossimo “giro” (elettorale s’intende!)… a volte ritornano!!!