Castelmola. “Entro fine settimana annuncerò ufficialmente la mia candidatura a sindaco di Castelmola”: a dichiararlo, è Eugenio Cundari, attuale consigliere comunale dell’antico borgo. “Ho deciso di rompere gli indugi – spiega Cundari – anche perché dietro di me ho un gruppo coeso e poi anche perché molti cittadini continuano a fermarmi per strada chiedendomi di candidarmi per la poltrona più comoda del paese, perché c’è voglia di cambiamento. Nei giorni scorsi ci sono stati alcuni incontri e altri ne seguiranno da qui alle prossime settimane. Sono ormai deciso, ho già pronta una lista forte di aspiranti consiglieri. Devo solo chiudere l’ultimo accordo e a breve si parte per questa nuova grande avventura”. Cundari, nel caso in cui dovesse ufficializzare la sua candidatura a sindaco, si sfiderà con l’uscente Orlando Russo. Ma potrebbero non essere i soli a scendere in campo. Con molta probabilità, infatti, a sfidare Cundari e Russo potrebbe essere Sergio Mastroeni, fino a pochi mesi fa presidente del Consiglio comunale, fin quando, cioè, è scoppiato il “Caso Castelmola”. Restano alla finestra Caterina “Chicca” Biondo e soprattutto Antonietta Cundari. Chi potrebbe gettare la spugna, secondo voci di corridoio, è il capogruppo d’opposizione, Nino Raneri, stufo di alcune questioni relative alla politica molese. Raneri in questi anni è stato in prima linea combattendo su più fronti l’Amministrazione comunale guidata da Orlando Russo. Tra di loro ci sono state diverse “scintille”, sia in Consiglio comunale e sia a colpi di dichiarazioni sulla stampa. E’ chiaro che la frammentazione della minoranza sta facendo il gioco dell’uscente Russo che già sogna il secondo mandato, grazie anche a un gruppo ben collaudato che vedrà in prima linea esponenti di spicco della vita politica locale come ad esempio Massimiliano Pizzolo. Sembra tramontata, invece, l’ipotesi di una candidatura a sindaco di Franco Raneri, che era stata vista di buon occhio da buona parte della cittadinanza, così come quella di Caterina Biondo, donna di alto spessore culturale. In stand by rimangono Giuseppe Biondo, Carmelo Russotti e Cesare Pizzolo.