Catania. Non sono servite le numerose dichiarazioni d’amore dei tifosi verso la maglia, a far cambiare le prestazioni di chi la indossa. Il Calcio Catania perde al “Massimino” contro un Torino dalle poche “necessità”, sprofondando inesorabilmente nel baratro della retrocessione, a sei giornate dalla fine. Un sogno che si spegne dopo negli ultimi 15 minuti di partita. Gonzalo Bergessio apre le marcature dopo solo 120 secondi, approfittando di una dormita generale della difesa granata, un gol dal sapore di speranza, illudendo gli spettatori che nonostante la situazione in classifica e nonostante le intemperie climatiche, non sono mancati ad adempiere al loro dovere. Dopo il gol infatti, i rossazzurri appaiono sazi, aprendo la strada al Torino che attacca insidiosamente, gli uomini allenati da mister Maran infatti non riescono ad oltrepassare la linea di centrocampo, restando schiacciati nella propria metà campo. I primi 45 minuti passano rapidamente, con i tifosi che applaudono i propri giocatori, ma nel secondo tempo la musica non cambia ed il Torino continua a spingere mettendo in difficoltà il reparto arretrato etneo, con un Andujar chiamato a fare gli straordinari insieme a Bellusci, Gyomber e Rolin e dopo tanta pressione, gli avversari trovano il gol del vantaggio con Farnerud, al minuto 79′ sapientemente gettato nella mischia da mister Ventura. Un pari che spezza le gambe alla squadra, sia a livello emotivo che a livello fisico, infatti non è un caso se il granata Ciro Immobile trova il raddoppio dopo pochi secondi, al minuto 83, distruggendo le ultime speranze di una squadra, quella rossazzurra, che come in tutte le partite viste in questa stagione, si scioglie come neve al sole dopo pochi minuti di reattività. La matematica tiene ancora in vita il Catania, ma le speranze di mantenere la categoria calano notevolmente dopo quest’altra sconfitta, per un match, secondo uno striscione esposto in Curva Nord, da ultima spiaggia per i giocatori, non certamente per questa tifoseria, che grazie al supporto messo in mostra anche oggi, non sarà mai da Serie B.
LE PAGELLE:
ANDUJAR 5: Polemico fin dall’inizio verso la tifoseria, rendendosi protagonista di qualche gesto ironico, compie un vero miracolo sul colpo di testa di Cerci, poteva fare sicuramente di più per evitare il secondo gol.
ROLIN 5,5: Regge bene per 70 minuti, poi è costretto ad uscire a causa di un infortunio, in generale si dimostra più sicuro del solito.
BELLUSCI 5,5: Ottimo inizio da parte del difensore rossazzurro, che blocca le ripartenze degli avversari e da sicurezza alla squadra, alzando il baricentro della mediana, subisce anche lui il calo fisico negli ultimi minuti.
GYOMBER 5: Poteva marcare meglio Immobile nell’occasione del gol del raddoppio, ma in generale sembra più sicuro rispetto alle altre gare, peccato che rimanga ancora acerbo per giocare da titolare.
PERUZZI 4,5: Ammonito dopo pochi minuti, compromette ancora una volta le scelte tecniche di Maran, ma non entra mai nel vivo della partita, risultando poco concreto nella fascia di competenza.
IZCO 5: Cerca di fare quello che è nelle sue corde durante il match, ma non da peso alla sua fascia, e le sue sortite offensive vengono costantemente annullate dal muro difensivo granata.
LODI 4,5: Latitante nella fase di costruzione del gioco, quando invece dovrebbe essere una presenza costante per il centro nevralgico della squadra, il centrocampo, di cui una volta ne era padrone, scarico.
PLASIL 5,5: Prestazione mediocre da parte del giocatore ceco, che si fa trovare presente in fase di impostazione ma anche in fase di recupero, peccato che la sua prestazione non sia costante.
MONZON 4,5: Maran decide di adattarlo in veste offensiva, ma lui appare ampiamente percosso da indecisione e disorientamento, tentando raramente il tiro in porta, assente in fase di copertura.
BARRIENTOS 4,5: Troppo lento nello sviluppo dell’azione, il calcio è un gioco di squadra e lui lo lascia evincere poche volte, cercando raramente di pescare i compagni con dei passaggi filtranti, spento.
BERGESSIO 6: Il migliore dei rossazzurri, dimostra di credere nella salvezza, lottando su ogni pallone e trovando il gol del vantaggio grazie al suo lavoro di sacrificio, troppo isolato davanti e mal cercato dai compagni, incolpevole della sconfitta, ha dato tutto.
MARAN 5: La formazione schierata in campo sembra reggere, ma qualche cambio bisognava farlo prima, dato che la squadra intorno al settantesimo minuto, stava soffocando sotto gli asfissianti attacchi dei granata.
Achille Teghini