Catania. Dopo una lunga settimana d’attesa, scandita da ansie, preoccupazioni e calcoli matematici, i tifosi rossazzurri hanno avuto il risultato sul campo, il Catania infatti vince a Bologna ma saluta la massima serie, poiché Sassuolo e Chievo riescono a realizzare i tre punti utili per la salvezza. Gli etnei dicono arrivederci alla serie A, ma a testa alta, come era stato chiesto da ogni tifoso, onorando il campo e sudando i colori rossazzurri, vincendo una gara importante in dieci uomini, riuscendo a piazzare la stoccata vincente quando sembrava tutto perduto, così mister Maurizio Pellegrino, chiamato dopo le fallimentari panchine di Maran e De Canio per far chiudere a testa alta il campionato ad una squadra disorientata e priva di ogni motivazione, riesce a compiere l’impresa, regalando ai tifosi la possibilità di poter sperare fino all’ultimo, prendendo in mano una situazione disastrosa e trasformandola totalmente, dimostrando sul campo insieme al suo gruppo che la maglia rossazzurra si indossa “cucita sotto la pelle”; i numeri dimostrano infatti che il Catania si è destato, anche se troppo tardi, cinque le partite in panchina per Maurizio Pellegrino, 3 le vittorie, 2 le sconfitte, 8 reti segnate e 8 reti subite, statistiche di un allenatore che ha capito i problemi del gruppo e lavorando costantemente sia sul piano fisico che su quello mentale, è riuscito ad ottenere quanto sperato e dimostrando ad un’intera nazione che Catania ed i suoi tifosi non meritano la serie B. Ma come risponderà la città a questa retrocessione? Molti dubbi, molta amarezza ma soprattutto molta voglia di rialzarsi, perché anche nei momenti più difficili questa città ha saputo rispondere al meglio, unita e coesa. Arriva la serie B dunque, con i “cugini” palermitani che danno vita a “funerali sportivi” e sfottò, un campionato difficile e arduo, dove le squadre non sono 20 bensì 22, dove le pause natalizie e pasquali non esistono, dove si gioca il sabato in campi da “Lega Pro”, dove esiste una legge non scritta che dice che se non si riesce ad ottenere la promozione il primo anno si rischia di restare impantanati per molto tempo nella suddetta categoria, dove non puoi permettere di tenere i grandi campioni in rosa, dove devi dare spazio ai giovani. Molti dubbi, molte paure, ma si ripartirà sicuramente da un gruppo ampiamente rifondato, bisognerà vedere infatti quali saranno le scelte del neo amministratore delegato Pablo Cosentino, se continuerà a seguire la stessa politica di mercato mantenendo lo “zoccolo argentino” in rosa o se si deciderà di dare spazio ai giovani del vivaio rossazzurro, bisognerà capire a chi affidare la guida tecnica dato che Maurizio Pellegrino tornerà al suo eccelso settore giovanile, solo una cosa è certa, bisognerà risalire la china immediatamente, piazzando un gruppo ed un tecnico adatti alla categoria, staremo a vedere.
Achille Teghini