Taormina. L’Atletico Taormina calcio è su tutte le furie per le maxi-squalifiche inflitte dal giudice sportivo a diversi dirigenti e giocatori biancorossi dopo la finale play off persa 2-1 sabato scorso contro la Messana. “Queste squalifiche – ha spiegato il presidente dimissionario Marco Scimone – non stanno nè in cielo e nè in terra. Dopo aver letto le sentenze del giudice sono rimasto senza parole perché la terna arbitrale non è stata assolutamente toccata. E’ vero che c’è stata una forte contestazione verbale a fine partita, ma nulla di più. Adesso provvederemo a tutelarci nelle sedi opportune”. Per la cronaca, la società è stata multata di 600 euro “per reiterato lancio di fumogeni da parte di propri sostenitori; per manifestazioni di intemperanza, da parte dei tifosi, nei confronti della terna; per avere, gli addetti al servizio d’ordine, aperto i cancelli consentendo l’ingresso sul terreno di gioco, insieme ad altri, a un calciatore precedentemente espulso e a un altro calciatore che aggredivano gli assistenti; e ancora, per avere, propri calciatori non identificati, colpito con calci e pugni la porta dello spogliatoio degli ufficiali di gara riuscendo ad aprirla e infine per avere, propri sostenitori, tentato di impedire l’allontanamento dell’auto degli stessi dall’impianto”. Il giudice ha squalificato i seguenti dirigenti e giocatori dell’Atletico Taormina: Davide Trovato e Giorgio Siligato fino al 25 aprile 2020; Andrea Faraci fino al 31 dicembre 2016; Rosario Noce fino al 30 giugno 2016; Charlie Famà e Maurizio Musumeci fino al 31 dicembre 2015; Antonino Ferrara e Salvatore Pardo fino al 31 ottobre 2015; Andrea Carpita fino al 30 giugno 2015; Lorenzo Franco per sei gare e infine Ciccio Cipolla e Carlo De Mestri per quattro gare.