Ecco l’intervento del sindaco di Taormina, Mario Bolognari, in occasione dell’avvio dei lavori della tratta Taormina-Fiumefreddo, sulla Catania-Messina, parte integrante della nuova potenziata linea ferroviaria Palermo-Catania-Messina. Presenti, tra gli altri, Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Renato Schifani Presidente della Regione Siciliana, Filippo Palazzo, Commissario Straordinario dell’opera, Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo Fs Italiane, Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild.
L’INTERVENTO DEL SINDACO DI TAORMINA, MARIO BOLOGNARI
Onorevole vice presidente del Consiglio, Ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Matteo Salvini
Onorevole Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani
Amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Luigi Ferraris
Amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini
Commissario straordinario, Filippo Palazzo
Autorità, gentili ospiti, cari colleghi sindaci, operatori dell’informazione,
Porgo a tutti voi un caloroso benvenuto a nome dell’intera cittadinanza di Taormina e di questa porzione strategica della nostra Sicilia, polo turistico più importante della regione e tra i più importanti dell’intero Mezzogiorno.
Questo è un giorno speciale. Si avviano i lavori del raddoppio e spostamento a monte del tratto mancante della ferrovia che collega le due città metropolitane di Catania e Messina, il sud est dell’isola con lo Stretto di Messina e quindi con il resto d’Italia e dell’Europa. Un’opera strategica che si realizza a 156 anni dalla inaugurazione della tratta originaria. Se confrontiamo gli orari del 1867 e quelli odierni, per andare da Catania a Messina si impiega più tempo oggi che allora, per l’aumento del traffico passeggeri e merci, con ricadute negative sull’economia e la qualità della vita di un’area che conta oltre un milione e mezzo di abitanti e oltre due milioni di presenze turistiche l’anno.
La stessa idea del Ponte sullo Stretto di Messina è impensabile senza questa alta velocità tra Fiumefreddo e Giampilieri.
Permettetemi di fare cenno anche all’importanza dell’opera per la città di Taormina e dell’intero polo turistico costituito anche dai comuni di Giardini Naxos e Letojanni, ma che coinvolge inevitabilmente la stupenda Valle dell’Alcantara e l’area dell’Etna. Una coppia che parte da Berlino impiega 3 ore circa per giungere all’aeroporto di Catania e ne impiega altre 3 o 4 per giungere l’albergo nel centro di Taormina, cambiando almeno tre mezzi diversi di trasporto, se tutto è organizzato, altrimenti può impiegarne anche 5 o 6. Questo disservizio non incide negativamente solo sulla tenuta psicologica dei due berlinesi, ma anche sull’economia locale alla quale viene sottratta mezza giornata di shopping e di visite culturali nella nostra realtà. Un danno economico enorme, calcolabile in circa 100 milioni di euro l’anno.
Prendere il treno all’aeroporto e trovarsi con un unico mezzo di trasporto direttamente in albergo farà guadagnare tantissimo al nostro territorio. Bisogna, però, onorevole ministro, onorevole Presidente, finanziare e realizzare ciò che ancora manca per ottenere questo risultato.
Sul versante del nodo di Catania il Contratto di Programma vigente prevede il progetto “Sistemazione Nodo di Catania/Interramento stazione centrale e completamento del doppio binario tra Catania C.le e Catania Acquicella”, con l’interramento della stazione di Catania Centrale e il nuovo tracciato a doppio binario tra Catania Centrale e l’attuale Acquicella. L’intervento è in progettazione, ma non finanziato. Il costo relativo è in fase di aggiornamento. Tale opera creerebbe le condizioni per un “sistema metropolitano” nel Nodo di Catania, e dunque anche tra la fermata di Catania Europa e Catania Fontanarossa. In particolare, nel progetto è prevista su rete RFI la nuova fermata di S. Maria Goretti che consentirà l’interscambio con il prolungamento della linea Circumetnea sino all’aeroporto, attraverso il prolungamento del sottopasso della fermata stessa.
Inoltre va finanziato il collegamento pedonale con il terminal aeroportuale.
Sul nostro versante, invece, ci sono delle opere da decidersi in un tavolo tecnico con la Regione Siciliana per l’ultimo collegamento in ascensore tra la Stazione e il centro storico di Taormina, di cui il Comune di Taormina possiede un progetto esecutivo sul quale va fatto l’aggiornamento prezzi.
Pongo qui queste due questioni perché questo giorno speciale diventi anche un giorno felice.
Ultima annotazione. L’area urbana nella quale ci troviamo, Trappitello (il cui nome significa piccolo trappeto, non il frantoio che serviva per la torchiatura delle olive, ma per la lavorazione della canna da zucchero, fino alla crisi del Cinquecento, dovuta al crollo del presso dello zucchero dopo la scoperta dell’America), è un’area urbana cresciuta negli ultimi quarant’anni per la forte trazione delle attività turistiche di Naxos e Taormina. Domani, con la realizzazione della stazione nell’area nella quale ci troviamo in questo momento e la connessione intermodale con la tratta turistica ed ecologica già in corso di realizzazione mare-monte, lungo la Valle dell’Alcantara, diventerà un centro di grande sviluppo, dove sorgeranno molte strutture ricettive turistiche e molte aree destinate allo svago e all’intrattenimento. Sarà un centro di raccordo e snodo di grande vivacità e sviluppo.
Sono orgoglioso di avere messo nei cinque anni di mia responsabilità alla guida del Comune di Taormina, proseguendo un disegno che era già del mio predecessore, dott. Eligio Giardina, il massimo impegno per equilibrare e far convivere le esigenze della popolazione residente con quelle dell’opera di RFI. Ancora in questi giorni, in più punti del nostro territorio (domani mattina alle ore 6 inizierà un importante lavoro di messa in sicurezza nella zona nord, dove ci sarà lo sbocco della galleria che partirà proprio da qua), stiamo operando al servizio del futuro, sfidando critiche, malumori, disagi che, però, devono essere sopportati pensando a ciò che tutto questo sarà, guardando, una volta tanto, con grande fiducia allo sviluppo della nostra terra.