Taormina. “Finalmente si sta verificando quanto per due anni la mia Amministrazione ha perseguito con ostinazione, pur tra mille difficoltà, ancora non tutte superate. Si tratta della definizione e correzione dei bilanci dal 2011 a oggi, passaggio ineludibile per dichiarare finita la liquidatela e rimettere in pista l’Azienda Servizi Municipalizzati di Taormina quale strumento fondamentale per il funzionamento dei servizi della nostra città”: a dichiararlo il sindaco di Taormina, Mario Bolognari.
“La relazione di accompagnamento, sottoscritta da Antonio Fiumefreddo – prosegue il sindaco – consente una lettura chiara e inequivocabile della storia di questa azienda negli ultimi dieci anni. Chiare sono le cifre delle perdite registrate in alcuni anni (2011 e 2013), così come chiari sono i risultati limitati conseguiti in altri anni (2014, 2016 e 2017). Ma la sorpresa è che negli ultimi due anni (2018 e 2019) le cifre degli utili conseguiti sono straordinariamente elevate (quasi 2 milioni complessivamente), dimostrando che l’Azienda poteva produrre anche prima e non ha prodotto. Si pensi che in tutti gli anni dal 2011 al 2017 si sono totalizzati utili inferiori al solo anno 2019”.
“Quando nel 2018 ho detto, raccogliendo un coro di critiche, che l’Asm era il cancro di Taormina, evidentemente non mi sbagliavo e avevo individuato in quel contesto un grumo di interessi e di condotte scorrette che ha sottratto denaro e risorse all’intera città, nell’indifferenza quasi generale delle forze politiche, sindacali e imprenditoriali taorminesi, che non hanno saputo reagire a un evidente sperpero di pubblico denaro”.
“Il cancro è stato individuato, sta per essere estirpato e la terapia scelta sta dando i suoi frutti. Per questa opera di bonifica abbiamo subito e subiremo la reazione di chi ha organizzato o ha mantenuto la macchina dello spreco. Ma l’opera di bonifica, appena iniziata, era necessaria e col tempo ci consegnerà grandi soddisfazioni”.
“Ringrazio Antonio Fiumefreddo per l’opera certosina e professionalmente mirabile di esecuzione di indirizzi che il Consiglio comunale ha dato con estrema chiarezza e sui quali la Giunta ha esercitato il controllo. Ringrazio anche Agostino Pappalardo che nel 2018 aveva avviato il percorso di risanamento che si concluderà nei prossimi mesi”.
RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO DEI BILANCI 2011/2019 A FIRMA DEL LIQUIDATORE ANTONIO FIUMEFREDDO
“La presente relazione intende elencare, seppure in modo sommario – spiega Antonio Fiumefreddo – il lavoro di ricostruzione contabile e fiscale che è stato fatto a partire dall’anno d’imposta 2011. Il lavoro effettuato ha seguito un preciso schema di processo di tutte le scritture, di tutte le evidenze documentali, ed infine di circolarizzazione dei dati, così da ottenere un ulteriore riscontro circa la correttezza dei dati processati. L’Asm di Taormina, com’è noto, veniva posta in liquidazione il 22 settembre 2011, e l’ultimo bilancio approvato e depositato è stato il bilancio al 31/12/2010, di talché si è avviata la fase di controllo, a norma del mandato ricevuto, a far data dall’anno di esercizio 2011”.
2011
“Per l’anno 2011 è stata ricontrollata la contabilità e ricostruiti in particolare i libri cespiti, i quali ultimi risultavano cartacei e incompleti. Si sono verificati, quindi, e controllati minuziosamente gli estratti conto delle banche, i movimenti di cassa, i costi dei dipendenti, gli accantonamenti TFR, i contributi regionali di competenza, che non risultavano evidenziati, gli F24 pagati, le liquidazioni Iva con i relativi pagamenti. Da questa ricostruzione si registra una perdita d’esercizio per l’anno 2011 pari a € 54.342,00”.
2012
“L’anno 2012 è stato sottoposto allo stesso controllo contabile. Nello specifico, si è proceduto a controllare il conto denaro in cassa, e i conti bancari, atteso che i saldi bancari non coincidevano con gli estratti conto. Dalla ricostruzione effettuata si è potuto evincere come alcuni movimenti bancari fossero stati erroneamente imputati a cassa. Dal controllo sui risconti passivi si è rilevato che non sono stati stornati i contributi in conto/impianti e dunque si è provveduto alla rettifica. E’ stato, altresì, rettificato il valore del conto IRAP, come da dichiarazione presentata. Si è proceduto, quindi, a verificare i contributi regionali emergendo piccole difformità rispetto ai dati riportati dalla delibera dell’Assessorato regionale e dai dati forniti dal consulente del lavoro. Sono stati controllati anche i dati relativi al Fondo imposte differite, collegato alla rivalutazione degli immobili effettuata nell’anno 2010. Sono state verificate le liquidazioni Iva, i pagamenti con F24, e si è continuato a ricostruire i libri cespiti. Da questa ricostruzione si registra un utile d’esercizio pari a € 575.953,00”.
2013
“Per l’anno 2013 si è dovuto rilevare che i saldi bancari non coincidevano con le risultanze, cosicché si è dovuto, attraverso la lettura degli estratti conto, ricostruire tutta la movimentazione bancaria, eliminando le anomalie dovute a movimenti erroneamente imputati. Inoltre, sono state controllate le imposte dell’anno, erroneamente imputate, si è dovuto modificare l’accantonamento TFR, non appostato correttamente, sono stati modificati i valori dei contributi regionali, anche questi non appostati correttamente. Da questa ricostruzione si registra una perdita di € 150.246,00. Si rammenta che tale annualità ha subito un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per € 81.536,84; tale avviso è stato definito con atto di adesione del 17.06.2020 e dilazionato in n. 16 rate”.
2014
“L’anno 2014 è stato, quindi, sottoposto allo stesso controllo degli esercizi precedenti, rilevandosi nello specifico come il saldo banca di conto corrente non coincidesse con il dato dell’estratto conto, e ciò perché alcuni movimenti erano transitati dal conto cassa è stato di conseguenza rettificato. Dopo le verifiche effettuate il bilancio presenta un utile d’esercizio pari a euro 2.263,00. Anche l’anno 2014 è stato sottoposto ad accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, che si è concluso con un’adesione per € 107.704,02 definita e pagata il 24.07.2019. A seguito dell’accertamento effettuato l’Agenzia delle Entrate ha rettificato l’importo delle perdite e ne ha attestato il dato per € 2.034.136,00. Si è rilevato che detta perdita veniva considerata solo nella dichiarazione integrativa presentata per l’anno 2015 del 21.03.2019, ma in detta dichiarazione integrativa si ometteva di riportare l’importo pagato in più, a saldo Ires, ammontante ad € 75.569,00, più interessi e sanzioni”.
2015
“Per l’Anno 2015 è stata controllata la contabilità, a partire dalle fatture attive e passive, nonché dai movimenti IVA, controllando i saldi bancari e le movimentazioni di cassa, mentre si è dovuto ricostruire il dato del TFR e le appostazioni relative ai dipendenti; si è poi proceduto a ricontrollare il dato relativo ai contributi regionali appostati in bilancio, e si è proceduto ad inserire fatture da emettere che non erano state inserite. Il saldo finale riporta un utile d’esercizio pari a € 372.244,00. Per questa annualità è possibile presentare la dichiarazione integrativa, in quanto i termini non si sono ancora prescritti. Sono state presentati, quindi, il modello 760, inserendo la perdita non compensata, il modello IRAP e la dichiarazione integrativa IVA 2016”.
2016
“Per l’annualità 2016 è stata controllata la contabilità, a partire dalle fatture attive e passive, le liquidazioni IVA, i movimenti bancari e il conto cassa, e sono state inserite fatture da emettere mentre si è provveduto ad accantonare il fondo TFR non appostato”. Per questa annualità non erano stati considerati gli ammortamenti, mentre sono stati modificati gli importi dei contributi regionali come da D.D.S. dell’Assessorato regionale. Il saldo finale riporta un utile d’esercizio di € 65.837,00”.
2017
“L’annualità 2017 è stata quella che ha presentato maggiori problemi; ed infatti già da una prima verifica si rilevava che il conto cassa risultava negativo per quasi € 500.000,00, cosicché ricontrollando i corrispettivi ci si accorgeva che non erano stati contabilizzati i corrispettivi del mese di agosto per il parcheggio di Porta Catania e il mese di gennaio del parcheggio scoperto di Mazzarò. Sono stati perciò inseriti i corrispettivi e rifatte tutte le liquidazioni IVA. Inoltre, mancava del tutto l’accantonamento TFR che veniva inserito ed eliminate delle scritture di giroconto appostate per la quadratura del fondo TFR. Altresì, non vi era traccia dei canoni di locazione versati al Comune per il parcheggio scoperto di Mazzarò e il costo della TARI per l’anno 2017. Per questa annualità, si è proceduto a rifare tutte le liquidazioni IVA, e sono state trasmesse: la dichiarazione integrativa IVA, il modello 760, riportando la perdita d’esercizio già attestata dall’Agenzia delle Entrate, il modello IRAP. Il saldo finale riporta un utile d’esercizio pari a 200.761,00”.
2018
“Per l’anno 2018 sono stati effettuati gli stessi controlli delle annualità precedenti, senza invero riscontrare grosse divergenze, e si è proceduto ad inviare: la dichiarazione integrativa 760, il modello IRAP e la dichiarazione IVA con i lievi scostamenti registrati. Il saldo finale riporta un utile d’esercizio di € 824.909,00”.
2019
“L’anno 2019 è stato sottoposto allo stesso processo, dovendosi procedere alla dichiarazione mod. 760, che era stata presentata a 0, mentre si è provveduto a inviare: la dichiarazione integrativa mod. 760, il modello IRAP e IVA. Il saldo finale presenta un utile d’esercizio pari a € 1.138.479,00”. In conclusione, occorre rilevare che se il lavoro svolto ha potuto ricostruire con chiarezza lo stato di fatto, grazie alla presenza di scritture contabili conservate e riscontrate, tuttavia non si può non sottolineare come sia emersa una gestione opaca, con una tenuta dei conti confusionaria e non veritiera, con una mancanza di diligenza che ha provocato serissimi danni alla gestione, e con la conseguente necessità della rettifica dei dati relativi a tutte le annualità. Centri di spesa incontrollati e assenza di procedure trasparenti non hanno trovato alcun argine in sede di controllo. Un tale modo di procedere ha provocato, ed era inevitabile, l’intervento dell’Agenzia delle Entrate, con esborsi da parte di Asm, imputabili a responsabilità omissive e commissive, mentre dall’altro si sta procedendo al recupero di importi consistenti, per circa 600.000,00 euro, versati all’Erario e non dovuti. Si è, così operando, posta in serio pericolo l’integrità patrimoniale dell’Azienda, e perpetrata una condotta di inspiegabile dispregio anche verso gli accantonamenti dovuti in favore dei lavoratori, cosicché se non è accaduto l’irreparabile, lo si deve soltanto alla provata vivacità delle attività della partecipata e dei servizi somministrati, che incontrano il crescente favore del mercato”. (Antonio Fiumefreddo – Liquidatore Asm Taormina)