Antillo. Efficace azione di contrasto ai reati di tipo predatorio quella posta in essere dai militari della Compagnia di Taormina e in particolare dai Cc della Stazione di Antillo. L’operazione ha consentito di assicurare alla giustizia un giovane catanese di 23 anni, ritenuto responsabile di un furto in un noto esercizio di ristorazione di Antillo. Le indagini dei carabinieri erano scattate la notte del 22 maggio scorso, quando alcuni malfattori erano entrati furtivamente all’interno di un noto ristorante nella frazione di Giardino del Comune di Antillo, mettendo a segno un furto di considerevole valore. L’evento, infatti, aveva destato particolare clamore nella tranquilla località della Valle d’Agrò. In quella circostanza, infatti, i ladri avevano asportato un televisore al plasma, un notebook, alcuni utensili professionali per la macellazione delle carni oltre a numerosi insaccati, per un danno complessivo di oltre 8.000 euro. Poteva trattarsi di un furto ad hoc dove i ladri non avevano fatto errori, eppure i carabinieri della locale Stazione, con professionalità e caparbietà si sono attaccati ad ogni piccolo elemento chiarendo progressivamente i contorni dell’oscura vicenda. Ogni possibile pista è stata battuta dagli investigatori fin quando sono emersi i primi elementi utili. Così, associando le tradizionali tecniche di indagine alle più moderne attività tecniche, i carabinieri hanno individuato ed esaltato alcuni particolari in grado di collegare a quel reato un soggetto, già noto alle Forze dell’Ordine, ritenuto autore materiale del furto. Per questo, nel pomeriggio di ieri, Giuseppe R., 24enne catanese, è stato localizzato dai carabinieri di Antillo che nella circostanza si sono avvalsi della preziosa collaborazione dei colleghi della Stazione Carabinieri di Librino, unitamente ai quali hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale peloritano. L’importante risultato investigativo è il frutto di una costante attenzione alle esigenze del territorio e dell’impegno profuso dai militari dell’Arma per garantire la prevenzione e repressione dei reati.