Taormina. “In un clima all’insegna dell’emozione e con un vasto pubblico presente, si è svolta all’Archivio storico di Taormina l’interessante conferenza su La memoria e l’oblio dell’uomo nell’orizzonte temporale della vita, a cura di Barbara Valenti”: sono le parole della scrittrice Arianna Culoso, al termine dell’evento che ha avuto luogo nella capitale siciliana del turismo.
“Erano presenti, per l’Amministrazione comunale – prosegue Arianna Culoso – il sindaco Cateno De Luca e i consiglieri Lucia Esposito ed Elisa Cappello. Il presidente di Unitre Taormina, Carlo Turchetti, ha introdotto i lavori mettendo in risalto come questo fosse il secondo degli appuntamenti riservati alla memoria, dopo il primo contributo offerto da Giuseppe Mento. Quindi, la parola è passata a De Luca, il quale ha puntato l’attenzione sulla dicotomia apprendimento mnemonico/ragionamento, evidenziando, soprattutto, come la memoria sia la tavola sulla quale si scolpisce la nostra quotidianità. Il direttore dei corsi, Rosario Calabrese, ha presentato, con eloquenti parole, il curriculum della relatrice, la quale ha così annunciato che l’argomento della serata si sarebbe principalmente basato sulla formazione e la dissolvenza della memoria”.
“Perdere la memoria ci preoccupa: è il nostro archivio, il nostro orientamento, la chiave della nostra esistenza”, ha affermato Barbara Valenti durante l’incontro.
“Con chiarezza e capacità espositiva – prosegue Arianna Culoso – ha dunque iniziato la sua dissertazione basandosi su punti quali: i neuroni, le sinapsi e la neuroplasticità; l’amigdala; la funzionalità degli emisferi cerebrali in base all’età; l’aspetto del decadimento cerebrale, studiato dalla risonanza magnetica; la patologia dell’Alzheimer, le ischemie cerebrali; i traumi cranici; i problemi di vascolarizzazione. La serata si è conclusa con alcune slide sull’icobrain e un commovente filmato sull’amore incondizionato di una ragazza che imbocca la nonna affetta da Alzheimer: è nello sprazzo di luce fugace che l’anziana signora riesce a sussurrare ti amo alla nipote”.