Taormina. C’è anche l’ospedale “S. Vincenzo” di Taormina nel progetto sperimentale del Ministero della Salute in 10 nosocomi italiani, che prevede i farmacisti in corsia. Risparmiare il 40% della spesa per medicinali e ausili terapeutici (dai cerotti ai pacemaker) negli ospedali italiani è un obiettivo ambizioso ma che si può raggiungere con l’impiego dei farmacisti in corsia, a stretto contatto con il medico, che gestiscono in modo più oculato il farmaco negli ospedali italiani. Non solo: oltre alla riduzione dei costi, si abbattono del 30% le possibilità di errori come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro. I dati si basano su risultati già registrati in alcune strutture sanitarie italiane. Perciò il Ministero della Salute, dipartimento della Qualità, in collaborazione con la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo), la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiao) e la European Association of Hospital Pharmacists (Eahp), ha avviato il progetto “Farmacista di Dipartimento”. La prima fase, dedicata alla formazione, si è svolta a Roma presso il Ministero e si è appena conclusa. Dal primo luglio partirà, invece, la sperimentazione sul campo (si concluderà a marzo 2011), che prevede 10 farmacisti in corsia in alcuni ospedale, tra cui il “S. Vincenzo” di Taormina.